Riparte ufficialmente venerdì 18 ottobre l’attività per il nuovo anno dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute di Ragusa. E riparte in concomitanza con la celebrazione liturgica di San Luca evangelista, patrono dei medici e degli operatori sanitari. Per l’occasione, venerdì alle 10 sarà celebrata una santa messa per i medici e gli operatori sanitari al Pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II. Nel pomeriggio, invece, alle 15,30, nella sede dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri di via Nicastro, ci sarà prima la presentazione delle attività dell’ufficio diocesano per l’annualità 2019/2020 mentre, a seguire, sarà conferito il mandato ai componenti della Consulta. Ma perché è stato scelto proprio il giorno di San Luca per dare il via all’attività? “Figlio di pagani, Luca – spiega don Giorgio Occhipinti, direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute – appartiene alla seconda generazione cristiana. Compagno e collaboratore di San Paolo, che lo chiama «il caro medico», è soprattutto l’autore del terzo Vangelo, attraverso il quale ci fa intuire di aver conosciuto personalmente la Madonna, dalla quale avrà ascoltato i particolari intimi e dolci dell’infanzia e della vita di Gesù.
Secondo le fonti, Luca, uomo colto con inclinazioni artistiche e gusto letterario, fu cittadino di Antiochia in Siria, ove svolse la sua professione medica. Fu martirizzato a 84 anni. Luca è considerato colui che nella sua opera ha rivelato il volto misterioso di Dio. Secondo la leggenda, Luca fu anche pittore al quale si attribuiscono molte raffigurazioni della Vergine, forse per il fatto che meglio di ogni altro evangelista ha tratteggiato la figura della Madonna. Questo probabilmente il motivo che lo vede protettore dei medici, dei pittori, scultori ed artisti in genere”. Nell’iconografia popolare San Luca è affiancato da un bue alato che simboleggia il suo Vangelo. Luca viene inoltre rappresentato mentre scrive il suo libro o mentre ritrae la Vergine Maria. Le sue ossa furono trasportate a Costantinopoli nella famosa basilica dei Santi Apostoli, quindi giunsero a Padova, dove tuttora si trovano nella basilica di Santa Cristina. La sua testa è stata traslata dalla basilica di Santa Giustina alla cattedrale di San Vito a Praga nel XIV secolo. Infine una costola del corpo di San Luca è stata donata nel 2000 alla Chiesa greco-ortodossa di Tebe. Esiste un’altra reliquia della testa del Santo nel Museo Storico Artistico “Tesoro” nella Basilica di San Pietro in Vaticano.