Il terreno di gioco, complici le condizioni meteo, diventa una vera e propria risaia. Così, il gioco veloce cede il passo ad una guerra di posizione, dove alla fine il Rugby Roma Olimpic Club 1930 fa valere la propria voglia e la legge del fattore campo.
Questo, in sintesi, l’epilogo di una domenica che, per il Ragusa Rugby, poteva essere di gloria. Ma così non è stato, e il risultato finale recita 29 a 7 per i padroni di casa, con gli iblei ovviamente molto delusi.
La cronaca: parte subito forte il Rugby Roma Olimpic Club 1930, e dopo il primo quarto d’ora è già 12 a 0. Ma gli iblei non si arrendono, e ribattono colpo su colpo, fino al 25′, quando raggiungono il meno 5, grazie alla meta di Daniele Gulino. Poi, è grande battaglia in campo, esaltata da un terreno ai limiti della praticabilità.
Nel secondo tempo, i padroni di casa ingranano la marcia e passano prima al 54′, per allungare poi al 70′ e chiudere il match nei minuti finali.
“Il Rugby Roma si è dimostrato alla nostra portata – spiega il Team Manager, Luca Tavernese – ma, alla fine, ha giocato meglio di noi. Il terreno di gioco, ha reso la sfida una vera e propria battaglia, con ovvie difficoltà nella gestione di un pallone scivolosissimo. Abbiamo sbagliato tanto, ma la cosa che mi lascia meno soddisfatto è la poca determinazione nei momenti difficili. Dovevamo cercare di vincere e non ci siamo riusciti. Voglio sottolineare, infine, l’ottima accoglienza da parte dei padroni di casa, che ringrazio, a nome della squadra”.
Coach Adriano Nicita, nonostante la consueta apparente calma, è molto deluso.
“I nostri avversari avevano più voglia di vincere rispetto a noi, e lo hanno dimostrato – spiega – Anche a livello di “combattimento”, sono stati molto più propensi di noi a portare avanti il pallone, sfruttando le condizioni meteo, e il campo pesante. In questo senso, sono stati molto più bravi di noi, e dobbiamo solo fare loro i complimenti. Da parte nostra, continuiamo ad essere vittime di errori banali, perdendo palla troppe volte e giocando poco in attacco. Le rare volte che ci siamo spinti in avanti, peraltro, non siamo avanzati come dovevamo, e con la voglia di lottare che deve contraddistinguerci in una categoria complicata come quella che stiamo affrontando. Il punteggio finale – prosegue coach Nicita – ci penalizza, ancora una volta, oltremodo, rispetto a quello che meritavamo. Ma non è una scusante. Il bello dello sport, è che già dalla prossima settimana, possiamo lavorare meglio su alcune cose che non sono andate nella partita di oggi, analizzando gli aspetti negativi e crescendo come dobbiamo, a partire da domenica prossima”.