Con determina, n. 57 del 15 novembre, il Sindaco Avv. Giuseppe Cassì, ha affidato un incarico di dirigente al Dott. Rosario Spata, della durata di anni tre. Ci congratuliamo con Rosario Spata, per la sua preparazione, dedizione al lavoro, serietà e preparazione, pur mantenendo delle riserve sul metodo.
L’incarico conferito a Spata era nell’aria già da mesi, allorquando fu pubblicato il bando che, proprio per la cura e la descrizione dei requisiti, poteva essere vinto solo dallo stesso Spata.
In effetti in Sicilia le macrostrutture ovvero i settori che associano la materia dei contratti con la materia del personale credo siano veramente pochi, e, di fatto, era inevitabile che il destinatario della nomina non poteva essere persona diversa da chi in passato ha diretto questa struttura, come lo è stato proprio per Spata.
La scelta operata dall’amministrazione, caratterizzata dal duo Cassì – Barone, ha fatto una scelta ben precisa, ovvero quella di indicare in modo specifico i requisiti di partecipazione, che in gergo si chiama “ abito su misura”, in modo tale da restringere la partecipazione a pochissimi soggetti, forse, come nel caso di specie, ad uno solo.
Questo, per quanto possa essere non espressamente vietato dalla norma, va a discapito della democrazia, in quanto contraddice sostanzialmente il presupposto della selezione pubblica, che, al contrario dell’incarico fiduciario e diretto, garantisce l’imparzialità, l’obiettività del dirigente pubblico, l’esecutore della gestione, rispetto a chi invece esercita il potere di indirizzo.
Sono certo, per la mia conoscenza personale, che gli attori protagonisti, Sindaco , vicesindaco, incaricato, sono tutti persone perbene, persone al disopra di ogni sospetto, e tuttavia è doveroso mettere in luce come c’è differenza tra la comunicazione politica, che spesso parla di trasparenza, di gare, di evidenza pubblica e la “sostanza” fatta invece di scelte, per carità, adottate nella pienezza dei poteri legittimi, ma pur sempre di “scelte ad personam” che formano oggetto delle strategie di questa amministrazione. Una scelta è la manifestazione di volontà motivata da un interesse. Sfugge alla mia intelligenza comprendere per quale motivo un’amministrazione pubblica debba predeterminare criteri così selettivi per affidare un incarico di dirigente al personale e, soprattutto, gare e contratti. In effetti, proprio per questa materia così delicata, ed in un momento storico particolare per il nostro comune, oggetto delle particolari attenzioni degli organi inquirenti, un pizzico di democrazia, con l’apertura reale alla partecipazione della più ampia platea dei dirigenti amministrativi, ci sarebbe stata. Vi sarà sicuramente una ragione nota ai più.
Amministrare non è mai una cosa facile, e se non si vivono in prima persona, alcune dinamiche, non possono essere comprese al meglio. Però è anche vero che dopo questa amministrazione sarà più facile amministrare, perché sono stati sdoganati alcuni limiti “ sensibili” che in altra epoca erano ritenuti insuperabili.