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Ragusa, tuffa agli anziani: si finge venditore di opere d’arte arrestato dai Carabinieri

by Redazione
29 Novembre 2019
in Cronaca
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Trento, arresto da parte dei carabinieri

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I Carabinieri della Stazione di Ragusa Principale hanno tratto in arresto in flagranza di reato per truffa aggravata, C.M., 38 anni, di Acireale (CT). Si presentava come venditore di opere d’arte di altissimo valore ma in realtà si trattava di falsi. Vittime predilette persone anziane per lo più abitanti in villette o case fuori dal centro abitato.

Il fermo è avvenuto nel corso di un controllo all’interno dell’abitazione di un’anziana donna a seguito della segnalazione di un parente insospettito dalle visite ricevute dalla Signora e dalle relative richieste di somme di denaro. Il malfattore voleva vendere un quadro “Madonna delle Grazie” spacciato per un olio su tela del valore di 2.000 euro circa. L’anziana donna, credendo che si trattasse di un’opera originale e di altissimo valore consegnava in contanti la somma di 500 euro come acconto dell’intero importo ma all’uscita di casa il truffatore veniva fermato ed arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri. All’interno dell’abitazione sono stati rinvenuti anche altri quadri della stessa tipologia tutti sottoposti a sequestro. I Carabinieri effettueranno ulteriori accertamenti al fine di identificare eventuali complici. Il modus operandi del truffatore seriale consisteva dunque nel recarsi presso le abitazioni di persone “di una certa età”, spesso sole in casa, ben disposte anche verso chi non conoscono, attratte da false novità abilmente prospettate, e, una volta accolto in casa, con modi gentili ed affabili proponeva la vendita di quadri ritraenti immagini sacre presentati come opere d’arte di alto valore economico. E così, approfittando dell’età della vittima, si faceva consegnare il denaro contante a titolo di acconto per poi tornare ad incassare la restante parte.

L’arrestato è stato tradotto presso la casa circondariale di Ragusa a disposizione del Pubblico Ministero di turno, Dott.ssa Monica Monego.

E’ così che l’Arma dei Carabinieri, forte della peculiare prossimità ai cittadini, si impegna prima di tutto a prevenire i crimini perpetrati ai danni delle vittime più vulnerabili e a contrastare dunque l’odioso e vile fenomeno delle truffe agli anziani con la consapevolezza che essi costituiscono una risorsa preziosa per ogni Comunità e pertanto, come ogni vero tesoro e come ogni cittadino, vanno difesi e protetti.

La strategia è quella di combattere il fenomeno informando e dispensando consigli su come evitare di cadere vittime di questo reato.

In ogni città, paese, frazione del territorio nazionale si moltiplicano le opere di sensibilizzazione dell’Arma finalizzate alla prevenzione e al contrasto dell’esecrabile fenomeno delle truffe perpetrare ai danni degli anziani. Si tratta di iniziative di rassicurazione sociale che tendono a consolidare il tradizionale rapporto di vicinanza dell’Arma ai cittadini, con particolare riguardo nei confronti di quanti si trovano all’interno delle fasce più deboli e indifese della popolazione. La sicurezza è un bene assoluto per gli anziani: sicurezza che troppo spesso viene messa a repentaglio dall’azione di malfattori senza scrupoli che approfittano della loro buona fede. Ecco perché i militari dell’Arma si muovono per parlare con gli anziani, informarli sulle modalità attraverso le quali le truffe vengono attuate e fornire loro consigli mirati affinché possano difendersi dalle subdole tecniche utilizzate dai malviventi per introdursi in casa.

Di seguito vengono riportati alcuni consigli raccolti in un opuscolo informativo (supplemento alla rivista istituzionale dell’Arma dei Carabinieri) ideato per fornire alcune regole semplici ed essenziali per tutelarsi e difendersi da truffe e raggiri.

1. ATTENZIONE A…

Prima di tutto, bisogna tener presente che occasioni, iniziative, offerte, all’apparenza assai vantaggiose, se veramente tali vengono presentare con chiarezza e si è sempre in grado di controllarle: non sarà un incontro occasionale a proporle. È facile invece che si tratti di una truffa il cui ideatore, una volta giunto a buon fine, si dissolverà nel nulla. Le truffe possono essere perpetrate di persona, al telefono o anche per posta, non è esclusa quella che viaggia su internet. Si può essere fermati per strada, si può ricevere una visita a casa, si può venire contattati con i più diversi sistemi, ma l’atteggiamento del malintenzionato è sempre lo stesso.

2. DIFFIDARE DELLE APPARENZE

Apparenza distinta, sorriso cordiale, massima disponibilità, i truffatori si presentano con un aspetto tranquillizzante, l’ideale per conquistare simpatia e per introdursi abilmente in casa, pronti ad appropriarsi di denaro e gioielli. Approfitteranno dell’ingenuità anche in strada, ostentando un’improbabile cortesia che consentirà loro di avvicinarsi quanto basta per far sparire il portafogli o magari la pensione appena usciti dalla banca o dalle poste. I truffatori sanno anche ben colloquiare quando il contatto è telefonico per coinvolgere in costose iniziative che solo in un secondo momento appariranno in tutta la loro insensatezza.

3. NON APRIRE QUELLA PORTA

Il cancello e il portone non si aprono agli sconosciuti, tantomeno la porta di casa. È necessario controllare il visitatore dallo spioncino e ricorrere comunque alla catenella se aprire appare indispensabile. Ma in quali casi è veramente necessario? Un funzionario del Comune o delle Poste, un incaricato dell’INPS o dell’INAIL, un tecnico del gas o della luce non si presenta a casa senza preavviso e non compete a lui la riscossione di bollette, il controllo dei pagamenti, magari con rimborsi vantaggiosi. La sua visita è sempre preceduta e garantita da una comunicazione in cui ne risulta il motivo. Non convince ugualmente? Si ha tutto il diritto di contattare l’azienda interessata. Controllate il numero telefonico però: il soggetto potrebbe dare quello di un suo complice.

4. MAI IN CONTANTI

Tutt’altro discorso per i venditori porta a porta che da esibire non hanno altro che il rivoluzionario e/o economicissimo elettrodomestico, la storica enciclopedia, o una serie di “ottimi prodotti alimentari”. Se proprio non si è disposti a rinunciarci, nessun pagamento in contanti: con un bollettino postale si avrà la conferma della società che vi ha offerto il prodotto e soprattutto la garanzia dell’avvenuto acquisto presso di essa. Se invece ad arrivare è il pacco ordinato dal familiare sempre in giro per il mondo? Se non riuscite a rintracciarlo, la miglior cosa è chiedere che il pacco venga lasciato sullo zerbino, nell’androne o, se c’è, dal portiere. Certo, bisognerà firmare, ma mai senza catenella alla porta.

5. IL TESSERINO NON BASTA

Di visite, quando si è in casa, se ne possono ricevere tante ma non certo quelle degli impiegati di banca i cui servizi vengono offerti solo presso gli sportelli, per corrispondenza o con carte di credito e on line. Particolare attenzione poi, a chi dice di far parte di enti benefici o religiosi che, in modo assolutamente più credibile, preavvisano con messaggi nella buca delle lettere e di prassi non inviano volontari nelle abitazioni. Alla porta c’è un rappresentante delle Forze dell’Ordine, con un tesserino di riconoscimento a giustificare gli abiti civili? Comportamento del tutto inusuale: Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza operano presso le abitazioni in uniforme e vi giungono con auto di servizio. Chiamate senza esitazione il 112. Il suo compito è garantire la vostra sicurezza.

6. NESSUNA CONFIDENZA AL TELEFONO…

Operando in linea, i truffatori possono procedere indisturbati. Attenzione allora a qualsiasi inattesa opportunità vi venga proposta “per appuntamento”. E tenete presente che INPS, INAIL e le ASL non ricorrono al telefono se devono effettuare controlli o risolvere questioni amministrative. Niente conversazioni e confidenze con persone che vi hanno contattato “per sbaglio”: non di rado si tratta di malintenzionati che mirano a capire utilissime informazioni su di voi. La più classica delle truffe al telefono? La chiamata di sedicenti avvocati che chiedono urgentemente denaro per un vostro familiare in difficoltà: un incaricato verrà da voi a prelevarlo, magari disposto ad accompagnarvi al Bancomat. Non pagate in nessun caso. Piuttosto rivolgetevi ad una persona di fiducia.

7. NEMMENO SU INTERNET

E se ad Internet, ormai la Terza Età non può rinunciare, altrettanto non deve fare a meno di alcune misure di sicurezza, Una password “complicata” (numeri, simboli, lettere maiuscole e minuscole), la riservatezza dei dati, bancari ma non soltanto, un buon programma antivirus. Sempre ricordando che accattivanti occasioni per acquisti vanno sempre opportunamente controllate, e le e-mail che arrivano da sconosciuti non devono mai essere aperte.

8. ATTENTI A BAMBINI

Il nipotino non va mai mandato da solo ad aprire il portone o la porta di casa: non avrebbe problemi ad accogliere chiunque, senza distinzione tra “buoni” e “cattivi”. Ma non deve nemmeno accettare dolci o giocattoli per strada da estranei, pronti a “fare amicizia” con lui ma anche con voi, e le conseguenze potrebbero essere inattese.

9. NON FATEVI DISTRARRE

E tanto quanto “fare amicizia”, è facile distrarre una persona, anziana ma non soltanto: basta una spinta, all’apparenza involontaria; una moneta che cade in terra attirando lo sguardo; una battuta spiritosa mentre si maneggia il denaro. Per non parlare di ambienti affollati e confusionari: gli spostamenti in autobus, la spesa al mercato, il cappuccino al bar, sono circostanze ideali per ladri e ladruncoli. Almeno quanto la borsa o il borsello aperti o sul lato esterno del marciapiedi, e perciò “a portata di mano”. Da non trattenere, però, in caso di scippo: una caduta può avere effetti ben più gravi della perdita del denaro.

10. UN BUON VICINATO

Proprio per non rinunciare alle proprie abitudini e ai propri interessi, insomma, giunti ad un certo momento della vita alcune precauzioni in più, a partire da quelle appena indicate, è bene prenderle. Certo, non tutti in casa possono permettermi la porta blindata, il dispositivo antifurto o la cassaforte. Ma può essere fondamentale, ad esempio, un buon rapporto di vicinato. Perché è proprio il vicino che salutate tutti i giorni, e con cui è sempre bene scambiare il numero di telefono, che potrà intervenire in vostro aiuto prima di chiunque altro, ben conoscendo il vostro stile di vita e individuando eventuali, preoccupanti “anomalie” nella vostra quotidianità.

Ma soprattutto, in caso di necessità, reale o presunta, non esitate a chiamare il 112. Il numero è gratis, noi sempre pronti ad aiutarvi.

Tags: anzianitruffa

Redazione

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