Lo Spazio Cultura “Meno Assenza”, affollato da un pubblico numeroso e interessato, ha ospitato venerdì sera la presentazione del libro “Giorgio La Pira sindaco innovativo. La reinvenzione del modo di governare oltre la planologia” (Città Nuova editrice) di Corrado Monaca, organizzato dalla locale Fidapa con il patrocinio del Comune di Pozzallo. Al tavolo dei relatori erano presenti, oltre l’autore, i relatori: Paolo Marrocchesi, presidente dell’Istituto culturale valdelsano Centro Studi “G. La Pira” di Poggibonsi (SI); Andrea Corvo, docente universitario di Diritto internazionale e prefatore del volume; Grazia Dormiente, presidentessa dell’Associazione “G. La Pira Spes contra Spem” di Pozzallo; Neria De Giovanni, saggista e scrittrice, presidente dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari; Marisa Moltisanti, past-president del Distretto Fidapa della Sicilia e Concetta Vindigni presidente della Fidapa di Pozzallo, nonché moderatrice della serata.
In apertura, i saluti di del primo cittadino Roberto Ammatuna e di Gaia Mattioli, sindaco dell’amministrazione comunale dei ragazzi.
Il sindaco Ammatuna, nel suo messaggio, ha voluto sottolineare come l’attuale crisi della politica nasca dal crescente divario tra i cittadini e i loro rappresentanti. “La Pira – ha dichiarato il sindaco – era un politico innovativo perché interpretava le esigenze dei cittadini e sopratutto della povera gente. Ha rappresentato e rappresenta perciò un esempio da seguire per tutti coloro che fanno politica”. “L’attualità di La Pira – ha continuato – si misura anche in relazione al suo pensiero circa la pace universale, vista la recente crisi internazionale in Medio Oriente. Senza pace nel Mediterraneo, diceva La Pira, non può esservi pace nel mondo”.
Gaia Mattioli ha ringraziato l’autore per l’omaggio del volume a ognuno dei consiglieri dell’amministrazione comunale dei ragazzi.
Marisa Moltisanti nel presentare Corrado Monaca, docente, tecnico e imprenditore, ambientalista del sì, con un passato da amministratore pubblico, ha sottolineato come l’autore nel corso e ai fini delle sue molteplici attività non abbia fatto altro che applicare il pensiero di La Pira nelle sue realizzazioni. Il libro è stato scritto per trasmettere le idee di La Pira ai giovani. Una figura esemplare, sempre viva e attuale, quella di La Pira il cui modello di gestione della cosa pubblica deriva dalla dottrina sociale della Chiesa cattolica.
Paolo Marrocchesi, dopo aver portato i saluti del Centro Studi lapiriano di Poggibonsi, ha ricordato il suo primo contatto con il sindaco santo di Firenze avvenuto alla fine degli anni 50. “Le sue parole – ha detto – non hanno perduto forza da allora. Protagonista dello scenario internazionale, mai dimentico dei problemi concreti della città, La Pira ha inteso la politica come servizio al bene comune. A Firenze ha trovato il terreno ideale per le sue azioni, ma anche lo snodo cruciale per la sua intensa attività diplomatica internazionale”. Marrocchesi ha tratteggiato in poche battute un felice ritratto di La Pira, ricordando le note vicende della fabbrica Nuova Pignone, il suo impegno per la pace, i gemellaggi, i Colloqui Mediterranei e, infine, la sua teologia della storia dei popoli del Mediterraneo.
Andrea Corvo è tornato sull’attualità lapiriana e sulla vitalità del suo pensiero, mettendo in evidenza come Monaca sia riuscito, pur nella immensa foresta costituita dalla bibliografia su La Pira, a imboccare un sentiero ancora inesplorato e a raccontare un aspetto inedito: quello dell’amministratore comunale al centro di mille contatti internazionali, in relazione con il vietnamita Ho Chi Minh e il presidente senegalese Leopold Senghor, senza per questo perdere di vista i concreti problemi dei fiorentini, le strade, le scuole, le case, gli asili.
Grazia Dormiente ha evidenziato il fatto che il libro contiene una originale analisi di Monaca del modo di governare di Giorgio La Pira. L’autore evita l’agiografia e si concentra sull’esperienza di governo locale. “Egli fu un sindaco atipico e concreto – ha detto la relatrice – risolvere i problemi, aiutare i poveri, sviluppare le attività economiche, salvaguardare l’unicità di Firenze: questi erano i cardini della sua azione amministrativa”. Alludendo alla prossima santificazione di La Pira, la Dormiente ha concluso con l’auspicio che Pozzallo possa avere presto un un santo nella politica, protettore dei sindaci.
Neria De Giovanni ha incentrato la sua attenzione sull’aspetto più originale del volume, la Planologia ante-litteram di La Pira. Un approccio, questo, assai congeniale all’autore che non è un letterato ma un tecnico. La studiosa ha evidenziato come il libro non solo si rivolge ai giovani come destinatari ma anche, con la sua impostazione formale e contenutistica per schemi, sintesi, schede e immagini, si avvicina al loro modo “multimediale” di leggere. “Non bisogna cercare in esso un contenuto di tipo manualistico – ha affermato – Del resto vi sono tantissimi volumi su La Pira che hanno quel taglio. Ma bisogna apprezzare i consigli operativi e di metodo che l’autore estrae e distilla dall’operato di La Pira. La prima parte del libro è dedicata appunto a questi aspetti teorici; la seconda è esemplificativa delle realizzazioni dell’autore, ottenute seguendo quel metodo”.
Corrado Monaca, in conclusione, ha evidenziato, tra i passaggi importanti emersi nel dibattito, il diritto alla politica dal quale tutti gli altri diritti derivano, insieme ai temi del bene comune e della costruzione dell’identità. L’autore, inoltre, ha espresso l’intenzione di pubblicare la trascrizione degli interventi dei vari relatori e la relativa rassegna stampa così come è già avvenuto per la presentazione di Poggibonsi, lo scorso 28 settembre, i cui atti sono stati raccolti in un volume a cura di Paolo Marrocchesi, edito dall’Istituto culturale valdelsano Centro Studi G. La Pira e di cui sono state donate copie al sindaco, alla presidente della Fidapa e all’autore.