Non vorrei che ci convincessimo che i problemi si risolvono seminando odio sul web, oppure, peggio ancora con post inneggianti a slogans. Purtroppo la vita reale è fatta di fatti concreti e pretende soluzioni concrete e non buone parole.
La circostanza che mancano le mascherine a settori nevralgici di medici ospedalieri, è un fatto reale, che presupporrebbe risposte certe! La solidarietà dei social sicuramente aiuta, ma non risolve problemi.
Altrettanto occorrerebbe dire per l’attuazione dei provvedimenti annunciati da Regione e dallo Stato che anticipano una buona volontà di “fare” ma che poi nei fatti, mi pare, non si traduca in una scelta operativa e concreta di aiuto.
Penso principalmente alle imprese che stanno facendo di tutto per pagare regolarmente gli stipendi e che lo Stato vorrebbe aiutare dando loro la possibilità di sospendere il pagamento dei contributi, ma serve a nulla se poi questi contributi vanno poi pagati in unica soluzione a Settembre, come se a Settembre il sistema economico fosse rientrato nella sua normalità ed integrità.
Anche per i lavoratori molte delle misure annunciate non costituiscono un aiuto concreto ma soluzioni difficili da traguardare, che comportano il ricorso a strumenti di non facile attuazione, lontani dalla disponibilità della molteplicità dei dipendenti privati, spostando il problema ed affollando ancora di più la sede INPS di richieste che dovranno essere vagliate ed autorizzate.. In pratica fuffa e solo fuffa.
Ma ciò che oggi mi ha spinto ad intervenire è quanto ha fatto l’IRFIS, che di recente ha pubblicato un’iniziativa, che sulla carta sembrava veramente valida, denominata Fondo Sicilia, che si riprometteva di aiutare gli imprenditori dell’isola con crediti agevolati. Nelle istruzioni dei diversi prodotti messi a bando era spiegato che il piano di ammortamento avrebbe previsto un massimo di 60 rate mensili e dunque cinque anni. Dopo però la presentazione delle domande da parte delle imprese, l’IRFIS ha deciso, che occorreva ridurre a tre anni il piano di ammortamento perché il rientro in cinque anni poteva costituire un rischio elevato per l’Ente di proprietà della Regione siciliana. Questa accadeva qualche giorno fa già in piena crisi. Mi chiedo che aiuto è? A cosa serve inoltre un prestito agevolato se poi richiedono la garanzia consortile che comporta un aumento dei costi spropositato.
Speriamo che qualcuno si ravveda e cominci a produrre fatti concreti invece di produrre post!
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