I ragusani rispettano le regole ed il sistema sta tenendo, evitando di fatto il contagio di massa. Se non fosse stato per il piccolo focolaio di Comiso e per quegli errori commessi all’Ospedale di Modica, potremmo dire di essere immuni.
I numeri tuttavia non tornano. La protezione civile regionale parla ancora di 6 malati. In effetti noi abbiamo un dato ineluttabile che sono i cinque di Comiso, poi abbiamo l’infermiera di Modica e prima di lei, sempre in ospedale a modica, i due che sono stati anche segnalati. E siamo dunque ad otto. Poi ci sono i due ammalati di Milano che pare siano guariti, ma che nessuno mette in conto su Ragusa, ed un cittadino della provincia in quarantena. Sommano complessivamente 11, ma attualmente infetti solo 9 e tra questi solo 6 ricoverati. I numeri dovrebbero essere pertanto questi, e sinceramente premiano gli sforzi fatti fino ad ora dalla nostra collettività e ci incentivano a rafforzare ogni difesa e prepararci nel migliore dei modi ad affrontare i prossimi 15 giorni che saranno certamente decisivi, per noi e per l’Italia.
Ci sono infatti alcune lacune che occorre colmare e sinceramente non dobbiamo guardare solo ai provvedimenti del legislatore, ma soprattutto al nostro buon senso ed all’istinto di salvare la propria vita e la vita dei propri cari.
Questa infatti è la vera ragione della prudenza collettiva: salvare la vita.
Quali sono le lacune dove possiamo intervenire e migliorare? Essenzialmente sono due.
Il male viene da fuori pertanto occorre preservare tutti i luoghi dove arrivano merci da fuori, autisti, lavoratori provenienti da altre province.
Pensate alla quantità di merce che quotidianamente arriva nella nostra provincia. Centinaia di camion ed autisti quotidianamente arrivano e partono dalla nostra provincia. Il sistema di trasporti delle merci è un punto critico. Non possiamo fermare il trasporto delle merci, ma possiamo migliorare i protocolli di sicurezza. Tutte le aziende hanno adottato dei protocolli di sicurezza per schermarsi rispetto all’esterno. Non fate entrare nessuno nelle aziende e siate rispettosi e rigorosissimi sul protocollo. Dove possibile, merci e documenti cartacei non devono essere toccati se non prima che sia trascorso un congruo lasso di tempo, per essere certi che le superfici siano “sicure”. Lasciate che gli autisti restino dentro le cabine dei propri camion e procedete voi stessi allo scarico ovvero al carico delle merci.
Altro aspetto da chiarire, che riguarda tutti, è il momento di acquisto di prodotti alimentari. Il supermercato è infatti uno dei luoghi meno sicuri. Abbiate sempre cura di stare lontani, di non toccare nulla, di stare distanti. Richiedete ad alta voce che tutti debbono indossare la mascherina, per evitare contaminazioni inutili.
La cassa è il momento maggiormente critico. Cercate di usare i guanti per proteggere le mani dagli eccessivi lavaggi, ma sterilizzate anche i guanti di continuo durante la fase di carico, di pagamento, e successive. Lasciate sempre le scarpe sull’uscio o fuori quando rientrate a casa.
Piccole abitudini, molto fastidiose, possono salvare la vita a voi stessi, ai vostri cari, evitando che anche per Ragusa giunga un contagio senza controllo. A Milano la situazione è fuori controllo perchè non hanno applicato le raccomandazioni date. Continuano a prendere la metropolitana, stanno senza mascherina in giro oppure mentre fanno la spesa. Noi abbiamo fatto tesoro di alcune informazioni apprese dalla stampa e dal web e sta andando bene.
Dipende tutto da noi. Siamo entrati nel periodo cruciale… ANDRA’ TUTTO BENE.