L’ufficio diocesano per la Pastorale della salute comunica che è stato attivato un servizio di ascolto e accompagnamento psicologico per i cappellani ospedalieri e i loro collaboratori in questo periodo di grande impegno e di radicale modifica dei comportamenti abituali. A proporlo, a titolo gratuito, è l’ufficio nazionale per la Pastorale della salute della Cei, in collaborazione con l’Aippc – Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici. “Viene così offerto un aiuto a una parte di Chiesa esposta in prima linea nella lotta al Covid-19 – dice il direttore dell’ufficio diocesano di Ragusa, don Giorgio Occhipinti – a fronte delle nuove modalità con cui lo stress si sta manifestando nell’accompagnare spiritualmente il malato, i suoi familiari, gli operatori sanitari, altri operatori pastorali. Obiettivo è creare un’occasione di dialogo per gestire l’impatto emotivo e così disinnescare (defusing) la carica potenzialmente traumatica. Questa attenzione specifica può e deve essere indirizzata ai curanti, a chi mai come oggi continua ad accompagnare i fratelli (il malato, l’operatore sanitario) impegnati al confine tra la vita e la morte, o chi vive un tipo di lutto inesistente in precedenza nel nostro orizzonte culturale, perché oggi vengono negati vicinanza, ultimo saluto, preghiera condivisa dei familiari”. Il servizio di ascolto e dialogo è offerto dall’Itci – Istituto di terapia cognitivo interpersonale, guidato dal diacono e psichiatra Tonino Cantelmi. L’attività di sostegno si svolge tipicamente nella modalità della video-chiamata; è indirizzata ai cappellani e agli assistenti religiosi di strutture sanitarie e sociosanitarie. Un accompagnamento che si unisce “in maniera complementare – conclude don Occhipinti – alla quotidiana vicinanza espressa da una preghiera intensa, condivisa e fortemente sentita da ciascuno di noi”.
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