“Attacca un pois per le cure palliative”. E’ lo slogan che si ispira all’artista giapponese Yayoi Kusama, slogan che è stato adottato dallo staff dell’unità operativa dell’hospice del Maria Paternò Arezzo di Ragusa di cui è responsabile la dottoressa Antonella Battaglia e dall’ufficio diocesano per la Pastorale della salute, diretto da don Giorgio Occhipinti, in collaborazione con Samot Ragusa e Samot onlus. L’obiettivo è trasformare piccoli spazi in vibranti esplosioni di colore, per dare vita a un’energia nuova e pulita che ricarica di positività ed oblitera ciò che ci disturba. Come partecipare? “Ciascuno di noi, nella propria casa – spiega don Occhipinti – può trovare uno spazio per contribuire all’iniziativa “Obliteration Hospice & Obliteration Room”, un’attività per grandi e piccini e attaccare piccoli e raggianti cerchi di colore”. Cosa occorre? “Bastano – dice la dottoressa Battaglia – una parete, cartoncino o fogli colorati, forbici per tagliare i pois, nastro adesivo e tanta, tanta creatività. Su ogni pois un’emozione diversa da vivere e condividere in questo tempo “sospeso”. Aspettiamo le vostre foto da pubblicare sulla pagina Facebook dell’Hospice di Ragusa”. “E’ tempo – scrive Kusama che ha apprezzato l’iniziativa ispirata alle proprie opere – di cercare un inno d’amore per le nostre anime. Nel mezzo di questa storica minaccia, una breve esplosione di luce indica il futuro”. Yayoi Kusama è celebre principalmente per la ripetizione ossessiva di pois, che caratterizzano ambienti sia piccoli che grandi e persino oggetti di design. Ne è un esempio l’installazione dal nome “The Obliteration Room”, una grande stanza completamente arredata e dipinta di un bianco brillante. Grazie all’intervento di migliaia di bambini armati di stickers colorati, è diventata in due settimane una vera e propria esplosione di colori. Libertà di espressione, gioia di vivere e spontaneità, i messaggi che Yayoi ha voluto lanciare attraverso l’opera.