Sono stati in molti i fedeli, anche in provincia di Ragusa, che hanno seguito il corso online avente a oggetto l’istruzione sull’uso dei Dpi, particolarmente rivolto ai ministri straordinari della Comunione. Un appuntamento promosso dalla Pastorale della salute della diocesi di Ragusa, ufficio diretto da don Giorgio Occhipinti, e che, a livello nazionale, è stato organizzato da Pastorale della salute e dall’ufficio liturgico della Conferenza pastorale italiana. “Il direttore nazionale della Pastorale della salute, don Massimo Angelelli – sottolinea don Occhipinti – si è detto molto contento della possibilità di offrire un supporto formativo in questo tempo di pandemia, utilizzando le procedure e le sicurezze che ci permettono di convivere con questa realtà. Non vogliamo rimanere chiusi, anzi vogliamo mettere di nuovo in vetrina il nostro vissuto, personale, comunitario, ecclesiale, ma serve grande attenzione, prudenza, a tutela della vita degli altri. Rimanere accanto ai malati o ritornare accanto ai malati laddove non è stato possibile portare l’Eucarestia comporta delle regole di cautela che è necessario rispettare a tutela della salute di tutti”. Durante il corso online, è stato precisato che portare l’eucarestia a un infermo a casa o nelle case di riposo significa anche fare sentire queste persone membra vive del corpo ecclesiale di Cristo. Declinati, dunque, gli accorgimenti che proteggeranno i ministri straordinari della Comunione e le persone che gli stessi andranno a trovare. Tutto ciò non deve però impedire che il rito si svolga con dignità, conservando il senso pieno di quello che viene fatto. Intanto è stato invitato chi ha problemi seri di salute, che potrebbero esporlo a contrarre più facilmente la malattia, a sospendere la prosecuzione del ministero. La malattia del Covid-19, come è noto, si trasmette in due modi: il contatto con superfici o elementi contaminati dalle goccioline di saliva di un malato; la trasmissione aerea. Da qui l’importanza del distanziamento sociale e l’arieggiamento della sala dove si svolge il rito, misura di grande beneficio. E’ stato poi spiegato quale il kit da portare a casa del fedele: teca con particola consacrata, gel per sanificare le mani, guanti, mascherina, una busta per riporre la teca, una fotocopia del rito o delle letture proposte durante il rito. Inoltre, in occasione della programmazione dell’incontro è necessario chiedere se la persona che chiede la comunione sia stata ammalata o si trovi ancora in isolamento. In questo caso non è permesso recarsi dalla persona in questione. Quando si va per l’Eucarestia, è meglio preparare un luogo consono per poggiare gli strumenti in casa del malato, per appoggiare l’urna dove potrà esserci una candela. Inoltre, dopo il rito è indispensabile eliminare i guanti all’interno del bidone differenziato. E poi, un altro consiglio fornito, è quello di utilizzare un’urna per ogni particola. “In ogni caso – conclude con Occhipinti – prima che i ministri straordinari possano ritornare ad essere operativi, occorre attendere uno specifico decreto del vescovo”.
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Il Profilo di Salute ed Equità Anno 2021, pubblicato dal Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Ragusa, verrà presentato martedì 24...