Presenti anche i rappresentanti delle Federazioni degli Ordini delle Professioni sanitarie e socio-sanitarie alla Cerimonia in cui il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha reso omaggio al Sacello del Milite Ignoto a Roma, accompagnato dalle più alte cariche dello Stato e dai Ministri Competenti. Era stato il Ministro della Salute Roberto Speranza, al termine della Consulta permanente delle Professioni sanitarie, a proporre per primo di invitare i Presidenti nazionale degli Ordini, in rappresentanza di tutti i professionisti che hanno pagato un tributo altissimo al Covid-19. Ricordiamo i 167 medici, i 40 infermieri, i 152 farmacisti e le 2 ostetriche che hanno perso la vita.
“Condividiamo con il nostro Presidente, Filippo Anelli, l’eterna gratitudine ai medici e professionisti che hanno sacrificato la loro vita svolgendo il loro compito di assistenza ai pazienti in questa temibile epidemia. L’OMCeO Ragusa, con doverosa riconoscenza, ringrazia tutti i medici della nostra provincia che, insieme a tutti i professionisti sanitari e ai volontari, hanno prestato la loro opera con alto senso del dovere e spirito umanitario fedele al principio della missione al servizio della salute e dei cittadini. L’invito fatto alla FNOMCeO dal ministro Speranza e dal Ministro alla Difesa Lorenzo Guerini, ad essere presenti all’omaggio del Presidente della Repubblica, è un segnale di grande attenzione nei confronti di tutte le professioni sanitarie. Si riconoscono così i diritti fondamentali dei cittadini, sanciti dalla nostra Costituzione”, dichiara Rosa Giaquinta, presidente dell’ordine dei medici di Ragusa.
“La nostra Repubblica è fondata sul lavoro e sulla sovranità del popolo, titolare dei Diritti fondamentali. La professione medica, per le competenze e gli ideali che persegue, assieme alle professioni socio sanitarie, contribuisce alla tutela del diritto alla salute affinché uguaglianza, equità e universalità rimangano principi fondanti contribuendo alla nostra democrazia di essere compiuta. Ricorda Anelli che i medici e i professionisti della salute sono ad oggi il 12% dei positivi al coronavirus. Essi si sono trovati ad operare, nei primi momenti dell’epidemia, anche in assenza di DPI e non si sono tirati indietro. Aggiunge ancora, fedeli al loro giuramento, ai loro ideali e ai loro valori”.