Si sono concluse ieri sera le celebrazioni in onore del Santissimo Salvatore a Chiaramonte Gulfi. I festeggiamenti sono stati condizionati dall’emergenza sanitaria e, quindi, non è stato possibile caratterizzarli, come è sempre accaduto, con la processione del simulacro per le vie del centro montano. E’ stata invece molto partecipata, nel rispetto delle regole sul distanziamento sociale, la concelebrazione eucaristica tenutasi ieri sera, a conclusione della festa, sul sagrato della chiesa. A presiedere il rito religioso l’arciprete Salvatore Vaccaro il quale, nell’omelia, ha spiegato il senso della trasfigurazione di Gesù Cristo, la solennità liturgica celebratasi nel corso della giornata. “All’inizio del brano del Vangelo che abbiamo letto oggi – ha spiegato don Vaccaro – Gesù ha invitato tre dei suoi discepoli, Pietro, Giacomo e Giovanni, a seguirlo, conducendoli in disparte su un alto monte. Che cosa significa condurre in disparte? O meglio, quando noi ci sentiamo in disparte? Forse quando stiamo male, quando c’è qualche pensiero che ci assilla a causa di un familiare o di un amico. Ci sentiamo fuori dal contesto, fuori luogo, non vogliamo stare in mezzo agli altri, non ci sentiamo di fare festa. Sull’alto monte Gesù si trasfigura, facendo vedere un’altra parte di se stesso, esistente fuori da questa realtà. La trasfigurazione per Gesù è aprire il proprio cuore, così come dovremmo cercare di fare noi quando ci sentiamo in disparte, modificando un atteggiamento, anche se non è facile, che ci deve fare sentire partecipi di una realtà più grande, differente, di cui solo a tratti percepiamo la portata”. Ieri, le celebrazioni erano iniziate con il rintocco della campana a distesa che ha annunciato il giorno di festa. La chiesa del Santissimo Salvatore è stata aperta tutto il giorno per favorire l’afflusso dei pellegrini. Inoltre, durante tutto il periodo dei solenni festeggiamenti, la confraternita del Santissimo Salvatore ha allestito nei locali della sagrestia una raccolta di beni di prima necessità.