Natale, tempo di regali e, purtroppo, anche di grandi affari per chi considera gli animali “prodotti” da vendere. Le festività di fine anno, infatti, sono un periodo in cui gli acquisti di animali aumentano vertiginosamente, complice il desiderio, spesso superficiale e poco consapevole, di far contenta una persona a cui si vuole bene, o di “regalarsi” un cucciolo, talvolta in preda all’emotività, o alla moda del momento.
Ma non è questa la sola insidia per gli animali, in questo periodo dell’anno: mentre il crepuscolo si avvicina, botti e mortaretti più o meno forti cominciano ad interrompere la notte silenziosa. Una consuetudine festosa per alcuni, un vero e proprio incubo per la maggior parte degli animali, siano essi familiari o selvatici.
E allora, cosa fare per rendere le prossime festività un momento felice, anche per gli animali?
“La prima raccomandazione in questi giorni di corse agli acquisti è di non regalare cuccioli – dichiara Ilaria Innocenti, responsabile LAV area Animali Familiari, che spiega – ciò non significa che il Natale non possa essere un buon momento per adottare un animale, purché la scelta venga compiuta in modo ponderato e responsabile, anche con l’aiuto e il supporto di professionisti, come educatori cinofili o operatori dei canili e dei gattili che sapranno consigliarci al meglio, per il bene dell’animale e degli equilibri familiari, e, cosa altrettanto importante, purché non si opti mai per l’acquisto”. L’adozione da un canile, infatti, da un lato consente di contrastare l’odioso fenomeno del randagismo – in Italia ci sono oltre 130.000 cani in attesa di una famiglia – dall’altro contrasta la domanda che alimenta il commercio di animali “di razza” e, quindi, anche l’incentivo per chi su questo business guadagna illecitamente.
“La seconda raccomandazione – aggiunge Biagio Battaglia, responsabile della LAV Iblea – è quella di proteggere gli animali dai botti e da altri potenziali pericoli. A tale proposito, come ogni anno LAV chiede ai Sindaci di emanare un provvedimento che vieti l’utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici di ogni genere su tutto il territorio comunale e rinnova a Governo e Parlamento la richiesta di una legge nazionale di divieto”. Il fragore dei botti, infatti, scatena negli animali una naturale reazione di spavento e li porta frequentemente a perdere l’orientamento, esponendoli così al rischio di smarrimento o di investimento. In caso poi di animali selvatici, e in particolar modo degli uccelli che vivono nei pressi delle aree urbanizzate, le improvvise detonazioni determinano istintive reazioni di fuga delle colonie che riposano sui posatoi notturni, e unite alla mancanza di visibilità, spesso causano la morte di molti di essi, soprattutto per eventi traumatici. Forse è arrivato il momento di cambiare anche questi vecchi e inutili comportamenti.