Hanno preso il via ieri le iniziative propedeutiche alla Giornata diocesana del malato che anche a Ragusa sarà celebrata giovedì 11 febbraio quando ricorre la memoria liturgica della Beata Maria Vergine di Lourdes. Il direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute, il sacerdote Giorgio Occhipinti, accompagnato dai medici dei reparti, ha visitato e benedetto i malati di Ematologia, del day hospital oncologico e di Oncologia e dialisi dell’ospedale Maria Paternò Arezzo. Nel pomeriggio, poi, la visita è proseguita con i malati Covid del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa. Per la benedizione, don Occhipinti ha utilizzato una statuina raffigurante la madonnina del santuario di Lourdes, uguale a quella della grotta. A ogni degente, inoltre, è stata donata una immaginetta della Madonna. Oggi, alle 10, si proseguirà con la visita e la benedizione degli anziani della Rsa Covid del Paternò Arezzo. Gli appuntamenti di mercoledì 10, invece, sono i seguenti: alle 10 visita e benedizione dei malati Covid dei reparti Sub intensiva e Rianimazione; alle 11 celebrazione eucaristica e benedizione dei malati, dei medici, degli infermieri e degli operatori sanitari del reparto di Rianimazione del Giovanni Paolo II. Alle 16 si terrà la celebrazione eucaristica in streaming per i malati Covid a domicilio nella cappella dell’ospedale Civile. Giovedì 11 febbraio, giornata clou della manifestazione, si terranno i seguenti appuntamenti: alle 10 celebrazione eucaristica e benedizione dei malati con la partecipazione della Samot nel reparto Hospice del Maria Paternò Arezzo; alle 16 la celebrazione eucaristica e la benedizione dei malati animata dall’associazione di comicoterapia “Ci ridiamo su” prevista nella torre B, al piano terra, dell’ospedale Giovanni Paolo II. Durante la santa messa, sarà collocato all’interno della Torre B il simbolo della giornata diocesana del malato realizzato dal Csr di Ragusa. “Sono momenti molto significativi – sottolinea don Occhipinti – anche perché ci è capitato di muoverci in mezzo al “mostro”. Ma è questa la nostra missione. Cercare di portare un minimo di chiarore e conforto laddove la luce non c’è. Ringrazio gli operatori sanitari, l’Asp e tutti i componenti dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute per la collaborazione”.