Nel corso di un servizio di controllo del territorio finalizzato a verificare il rispetto delle misure di contenimento disposte a livello nazionale e regionale, le Fiamme Gialle iblee hanno arrestato, in flagranza di reato,un quarantasettenne vittoriese trovato in possesso di un’arma clandestina, che era appena stata utilizzata per minacciare due cittadini.
Per tale condotta è scattata la denuncia da parte dei militari all’Autorità Giudiziaria competente. Nei giorni scorsi,infatti, i militari della Compagnia di Vittoria e della Tenenza di Modica, coordinati dalla Sala Operativa del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa, sono prontamente intervenuti in soccorso di una coppia, che si era rivolta al numero di pubblica utilità “117” lamentando di essere stataminacciata con un’arma da fuoco, nel corso di una discussione avvenuta per motivi legati al mancato pagamento di una prestazione di lavoro.
In casa del 47enne, i finanzieri hanno trovato, abilmente occultata nella spalliera del letto, un’arma da fuoco pronta all’uso, con palesi segni di una notevole manomissione.In particolare, l’arma in questione è stata identificata in una carabina Beretta calibro 22, con caricatore inserito munito di 6 proiettili ed un contenitore di plastica contenente altre 7 cartucce.
La carabina, immediatamente sottoposta a perizia balistica, è risultata accorciata nella parte posteriore e modificata con un’impugnatura “a pistola”, al fine di ottenere un maggiore controllo nel brandeggio e una maggiore offensività.Inoltre, è stata riscontrata l’abrasione del numero di matricola, pratica a cui si ricorre al fine di impedire la ricostruzione della “storia” dell’arma e dei suoi possessori, e che ne consente la classificazione quale “arma clandestina”, cui consegue l’obbligo di arresto in flagranza del possessore.
Considerata la gravità della condotta delittuosa rilevata e al fine di scongiurare il riproporsi di ulteriori comportamenti illeciti, l’arma e le relative munizioni sono state sottoposte a sequestro e l’uomo, incensurato,è stato posto su disposizione del Magistrato di turno in regime di arresti domiciliari e,contestualmente,segnalato d’ufficio all’Autorità Giudiziaria per il reato di minaccia aggravata.