Si è tenuta questa mattina la cerimonia di sottoscrizione di un protocollo di intesa tra Asp Ragusa, il Consiglio Nazionale degli Architetti e Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Ragusa, per il completamento del nuovo presidio ospedaliero di Ragusa “Giovanni Paolo II”. Si avvia, così, una procedura che consentirà di migliorare il principale presidio sanitario della provincia e non solo.
All’importante cerimonia erano presenti l’architetto Angelo Aliquò, direttore generale dell’Asp di Ragusa, l’arch. Salvatore Scollo presidente dell’Ordine degli Architetti di Ragusa e l’arch. Rino La Mendola. Si tratta di un protocollo per l’attivazione di iniziative di collaborazione e di supporto finalizzate alla realizzazione del concorso di progettazione che permetterà di unificare in unica sede le strutture ospedaliere di Ragusa con una superficie utile lorda di 60 mila metri quadri.
Presente anche il deputato dem ragusano On. Nello Dipasquale: “Il lavoro che è stato fatto per far sì che la città di Ragusa e tutte le comunità di riferimento avessero una struttura moderna e all’avanguardia come questa è stato enorme, sono state necessarie risorse ingenti per il cui stanziamento anche io ho lavorato ottenendo – durante il Governo Crocetta – quelle risorse indispensabili per arrivare all’apertura del nuovo ospedale. Senza quelle somme la sanità ragusana dovrebbe servirsi ancora del vetusto Ospedale Civile.
Come per tutte le strutture di enormi dimensioni che sono di riferimento per una vastissima popolazione, anche per il Giovanni Paolo II di Ragusa è necessario ora qualche aggiustamento funzionale.
Sono contento che adesso saranno disponibili per la struttura anche risorse europee e statali, ma bisogna lavorare con la consapevolezza che non potrà essere l’ultimo intervento perché è assai probabile che tra dieci anni saranno necessari nuovi interventi. Questo perché è una struttura pubblica al servizio di una materia, la Sanità, continuamente in evoluzione e ciò che oggi è moderno, domani potrebbe essere obsoleto.
E’ importante, però, che di pari passo il Governo Regionale fornisca alla struttura tutto il personale necessario, come avviene già in altre realtà – cito Catania tra tutte – dove ci sono medici, anestesisti e infermieri in numero sufficiente. Anche a Ragusa è necessario lavorare su questo aspetto e ritengo che il Governo Musumeci e l’assessorato alla Salute debbano concentrare il proprio impegno per rendere maggiormente fruibile il Giovanni Paolo II anche da questo punto di vista”.