Cammina e acciàna, ripositi e scìnni,
a festa ra Ràzia, caurusa, attonna vinni.
A vanèdda ri devoti è traffichiàta,
pi visitàri a Bedda Matri, a Raziàta.
E’ questo l’inizio della composizione dialettale in versi realizzata dal prof. Paolo Antoci specificatamente per la celebrazione della festa votiva della Madonna delle Grazie. Ieri, per tutta la giornata, nel piccolo santuario che sorge in prossimità della vallata, sul territorio parrocchiale dell’Ecce Homo, a Ragusa, sono stati tantissimi i pellegrini che hanno voluto venerare la statua della Vergine. Non solo durante le cinque sante messe che erano state programmate nel corso della giornata, l’ultima delle quali ieri sera alle 20, ma anche in altri momenti in cui in molti hanno voluto marcare la propria presenza con la preghiera personale.
La comunità dei fedeli della zona, ma non solo, ha voluto rendersi protagonista di questo speciale momento la cui accoglienza è stata curata dai volontari della parrocchia oltre che dal parroco, il sacerdote Giovanni Bruno Battaglia, che, ancora una volta, ha potuto prendere atto di come il culto per la Vergine delle Grazie sia particolarmente radicato. Un altro momento particolare è stato quello contrassegnato dalla benedizione dei bambini. Certo, a causa delle restrizioni Covid, i riti sono stati regolamentati in maniera differente dal solito. Ma questo non ha fermato il notevole slancio d’affetto dei parrocchiani ma pure dei fedeli e devoti di altre zone della città che hanno lasciato anche solo un fiore per evidenziare la propria attenzione nei confronti della Madonna. Tantissimi, poi, i ceri votivi che sono stati accesi. Alla benedizione dei bambini ha partecipato anche il direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute, il sacerdote Giorgio Occhipinti, il quale ha voluto rimarcare l’affetto che, sin da piccolo, lo lega a questo posto straordinario. Il santuario tornerà ad essere aperto il primo sabato di ogni mese per la recita del Rosario e la celebrazione della messa.