I familiari di una donna di 65 anni, Concetta Cannizzaro, morta in ospedale a Modica, hanno presentato una denuncia nella quale ricostruiscono l’accaduto: la paziente era stata ricoverata per un intervento d’ernia, ma per un errore, spiegano i parenti, le e’ stato perforato l’intestino provocando una setticemia fatale. La denuncia e’ stata presentata lo scorso 14 luglio, il giorno della morte, al commissariato di Modica. La Procura di Ragusa ha aperto un’indagine con l’ipotesi di omicidio colposo e ha iscritto nel registro degli indagati, anche come atto dovuto, sette medici dell’ospedale Maggiore di Modica, disponendo l’autopsia sulla salma. L’indagine e’ stata affidata al pm Martina Dall’Amico. Il magistrato ha disposto il sequestro di tutta la documentazione clinica. La donna, a causa di un altro presunto errore medico, nel 2010 aveva subi’to un intervento di astomia con applicazione di un sacchetto intestinale. Il 7 luglio scorso il nuovo ricovero. A seguito di una Tac per verificare la natura delle complicanze post-operatorie, la donna e’ stata riportata sotto i ferri per un’occlusione intestinale. Secondo la ricostruzione presentata in denuncia, la signora a seguito del primo intervento aveva subito un blocco intestinale e durante la seconda operazione, resasi necessaria, le sarebbe stato perforato l’intestino. I familiari della vittima sono assistiti dallo Studio3A.