“Grati a Dio per averlo donato al MONDO” diceva, giorni fa, nella sua omelia Papa Franceso riferendosi al papa emerito BENEDETTO XVI.
Teologo, arcivescovo, cardinale, papa, papa emerito, fine studioso dunque ma anche coraggioso e responsabile nelle sue scelte; la sua riservatezza è stata spesso confusa con diffidenza mentre forse erano semplicemente rispetto e riserbo per l’altro. Papa Benedetto XVI era un europeista convinto del valore unificante della religione cristiana, in egual modo predicava come tutte le religioni fossero, secondo la sua visione, in antitesi con ogni sorta di violenza; nonostante prima di lui avessero abdicato Celestino V e Gregorio XII nessuno come lui ebbe il titolo di Papa emerito.
Attento studioso del rapporto tra fede e ragione, cercò di coniugare la sapienza antica con la contemporaneità, la sua formazione in filosofia e teologia ebbe luogo in Germania. Da giovane, durante il suo percorso da seminarista, visse gli orrori del secondo conflitto mondiale in prima persona. Come ripetuto più volte è stato un gigante della nostra storia recente.
Nei suoi scritti si è scagliato contro ogni tipo di violenza, sui problemi della globalizzazione e la figura di Gesù, è morto tra le mura dell’ex monastero Mater Ecclesiae, nella Città del Vaticano, dove si era ritirato dal 2013 per dedicarsi alla preghiera e allo studio. I funerali saranno celebrati da Papa Francesco nella mattinata di giorno 5 gennaio in piazza San Pietro, la sepoltura nelle grotte vaticane.