Come è cambiato il volto della città di Ragusa, dal centro storico alla periferia, negli ultimi dieci anni?
Lo rivela l’indagine Città e demografia d’impresa che è stata presentata a Roma da Confcommercio nazionale e che, tra i 120 Comuni medio-grandi presi in esame, ha riscontrato anche i dati del capoluogo ibleo.
Nel 2012 le imprese di commercio al dettaglio attive in città erano complessivamente 823 (512 nel centro storico e 311 in aree non del centro storico), nel 2019 il numero è sceso a 704 (390 nel centro storico e 314 ncs) mentre nel 2023 (sino al 30 giugno) erano 648 (335 cs, 313 ncs).
Per quanto, invece, riguarda alberghi, bar e ristoranti i dati parlano di 394 imprese attive nel 2012 (170 centro storico, 224 ncs), contro le 494 del 2019 (169 cs, 325 ncs) e le 488 del 2023 (al 30 giugno), con 164 presenze in centro storico e 324 fuori dal centro storico.
Tra le curiosità: è diminuito il numero di bar in centro storico (dai 47 del 2012 ai 31 del 2023) mentre è aumentato quello dei ristoranti (dagli 82 del 2012 agli 83 del 2023).
Per quanto riguarda queste stesse voci, fuori dal centro storico, si registra una riduzione di dieci unità per i bar (dai 70 del 2012 ai 60 del 2023) mentre sono cresciuti esponenzialmente i ristoranti (dai 112 del 2021 ai 164 del 2023).
In crescita, fuori dal centro storico, anche gli alberghi che sono passati dagli 11 del 2012 ai 22 del 2023 mentre sono diminuiti in centro storico, da 14 a 11.
“La desertificazione commerciale si avverte anche a Ragusa – chiarisce la presidente sezionale Confcommercio Ragusa, Rosamaria Chiaramonte – i numeri parlano chiaro. Sono numerosi i fattori che incidono.
Dalla commercializzazione dei prodotti online agli effetti dell’emergenza sanitaria di cui ancora continuiamo a pagare le conseguenze.
A fronte di ciò, emerge la vivacità del settore della ricettività che cerca di valorizzare il più possibile la risorsa turismo.
Non perdendo di vista la necessità di rilanciare il valore, anche sociale, dei negozi di prossimità, occorre prestare la massima attenzione ai fenomeni connessi allo sviluppo di un comparto, quale appunto quello turistico, che può aiutare lo sviluppo del territorio”.
Il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, dal canto suo, chiarisce che “è vero quello che dice il nostro presidente nazionale Carlo Sangalli e cioè che il commercio, nonostante tutto, rimane vitale e reattivo e continua a mantenere il proprio valore sociale.
E sono gli aspetti su cui dobbiamo puntare per cercare di contrastare la desertificazione commerciale e di rispondere alle sfide del futuro. A cominciare dalla riqualificazione urbana che può consentirci di mantenere i servizi, la vivibilità, la sicurezza e l’attrattività delle nostre città, quei fattori, insomma, a cui tutti aneliamo”.