La benedizione degli oli santi, il rinnovo delle promesse sacerdotali e la consegna della terza lettera pastorale del vescovo monsignor Giuseppe La Placa hanno caratterizzato il solenne pontificale del Crisma che si è tenuto in cattedrale.
Il vescovo, accogliendo il rinnovo delle promesse sacerdotali, si è soffermato sulla particolare missione del sacerdote e ha quindi invitato l’intero presbiterio a rendere grazie a Dio in modo perenne e a pregare affinché la «nostra esistenza diventi rappresentazione visibile della festa che non avrà fine».
Concetti ripresi e ampliati nella lettera pastorale intitolata Eucharistómen.
Il vescovo ha voluto rendere grazie al Signore in particolare per don Emanuele Lacognata che celebra i suoi 60 anni di ordinazione e per don Marco Diara, don Luigi Diquattro, don Luca Tuttobene, don Santo Vitale che celebrano i 25 anni di sacerdozio, per i sacerdoti impegnati nelle missioni, per don Mario Modica e don Luca Roccaro e Giuseppe Cascone nuovi ministri dell’ordine presbiterale e diaconale, per i sacerdoti che si sono uniti alla nostra comunità diocesana, per la preghiera delle suore di clausura di Ragusa e Chiaramonte Gulfi, per i sacerdoti ammalati assistiti dalle suore del Sacro Cuore.
Ma la celebrazione di oggi «rende visibile – ha aggiunto il vescovo – l’unità nella molteplicità delle vocazioni nella nostra Chiesa diocesana e nel dialogo di tutti i carismi la nostra Chiesa si arricchisce».
Il vescovo, accogliendo il rinnovo delle promesse sacerdotali, si è poi soffermato sulla particolare missione del sacerdote e ha quindi invitato l’intero presbiterio a rendere grazie a Dio in modo perenne e a pregare affinché la «nostra esistenza diventi rappresentazione visibile della festa che non avrà fine».
Poi la benedizione dell’olio del Crisma, dell’olio degli Infermi e dell’olio dei Catecumeni aggiungendo nelle ampolle ai piedi dell’altare anche l’olio proveniente dall’uliveto di Capaci e donato dalla Polizia di Stato.
Un gesto che, unito al sangue dei martiri della giustizia, ravviva i sentimenti di speranza e fratellanza della nostra terra di Sicilia.
FOTO SALVO BRACCHITTA