Dopo quelli di domenica, a caldo, dopo la vittoria netta sul Portici, non accennano a spegnersi gli sfoghi della dirigenza del Ragusa Calcio sulle perplessità per il futuro del calcio ibleo.
In effetti e lo avevamo sottolineato alcuni giorni prima, l’immagine delle squadre che entrano in campo e hanno alle spalle la tribuna A dello stadio Selvaggio senza pubblico, con solo le sedute azzurre in bella vista, lascia l’amaro in bocca.
Questa dirigenza per il Ragusa Calcio si è rivelata seria e affidabile come poche, come solo hanno saputo fare in passato Presidenti come Angelo Tidona o Peppe Rimmaudo.
Una stagione esaltante, partita con l’obiettivo della salvezza tranquilla, che è venuta fuori grazie a scelte dirigenziali che si sono rivelate tutte azzeccate.
La scelta del tecnico e dello staff, la scelta dei giocatori, hanno determinato una stagione che avrebbe meritato ben altra considerazione da parte della città e dell’imprenditoria locale.
Il pubblico assente, come del resto latita anche per le partite della Passalacqua Ragusa, una città indifferente, che una volta trova la scusa del freddo e un’altra quella della bella giornata per evitare di andare al campo.
Del resto, le avvisaglie si hanno sempre all’inizio del campionato e sono evidenti da due cartine al tornasole: il numero esiguo di abbonamenti e la scarsa presenza di impianti pubblicitari al campo, segnali di una imprenditoria locale indifferente al pari della gente.
C’è da dire solo che ci sono sempre scelte del tutto discutibili per il marketing, la promozione e, appunto per la raccolta pubblicitaria.
E quella dell’imprenditoria locale è l’unica carta che resta da giocare per consentire alla dirigenza del Ragusa Calcio di continuare a sostenere il progetto, altrimenti saremo i primi a consigliare ai dirigenti di rivolgersi ad altre passioni e ad altri sport.
Dopo le parole chiare di Emanuele Carnazza, al termine della partita con il Portici, riprese anche dall’allenatore e dal Direttore Sportivo, è oggi Giacomo Puma a mettere le mani avanti.
Sono in itinere trattative con una società professionistica per avviare un proficuo progetto teso alla valorizzazione del settore giovanile, attraverso, tra l’altro, la creazione di un percorso finalizzato alla creazione di scuole calcio di un certo livello grazie al supporto del sodalizio in questione.
Il presidente Puma, assieme al dirigente Marco Baglieri, vorrebbe gettare le basi dell’iniziativa, in vista della prossima stagione, ma da imprenditorie oculato e lungimirante, come lo sono, all’interno della società i vari Carnazza, Borrometi e altri della cordata, vuole vederci chiaro nel futuro della società, del calcio a Ragusa.
Vale la pena di proseguire l’avventura ? È la domanda che si pongono in molti, non solo i componenti della dirigenza.
“Noi ce la stiamo mettendo tutta, anche per quanto riguarda questi incontri che abbiamo tenuto fuori dalla Sicilia, e però se si continua a percepire un disinteresse generalizzato, a tutti i livelli, da parte della città nei confronti della propria squadra di calcio, ci chiediamo che senso abbia proseguire ulteriormente, per cui decideremo di fermarci qua.
Intanto, però, non vogliamo lasciare alcunché di intentato e proseguiremo con la determinazione che ci ha sempre caratterizzato, perché la nostra passione è fare calcio e farlo in un certo modo”. Dice Puma.
Con eleganza somma, determinata anche dalla consapevolezza di un difficile coinvolgimento diretto, la dirigenza evita di tirare in ballo l’indifferenza dell’amministrazione comunale che, anche non potendo intervenire direttamente, potrebbe, di certo, innescare un circuito virtuoso di coinvolgimento forte delle sue conoscenze, dei suoi agganci e della vicinanza a settori imprenditoriali di una certa rilevanza.