Una platea numerosa ed attenta, ieri pomeriggio al Ferraris di Ragusa, per l’evento organizzato dalla farmacia Guccione di via Carducci, dal titolo “A fuoco lento”. Moderato dal giornalista romano Giorgio Pomponi, il momento formativo ha visto anche la presenza delle autorità provinciali. Insieme a loro tanti studenti dell’istituto che hanno avuto modo di conoscere sia dal punto di vista scientifico che pratico, tutte le nuove teorie sul mangiar bene, usando alimenti semplici ma di qualità, che la natura ci offre da sempre. “Il corpo umano è una macchina meravigliosa – ha detto il professor Alfredo Saggioro, pioniere in campo europeo della Medicina funzionale -, purtroppo se acquistiamo un’automobile ci viene dato il manuale di istruzioni ma per la cura e la salvaguardia del corpo umano no. La medicina funzionale non è la ricerca delle malattie, ma la ricerca della salute che è un’altra cosa. E lo si deve fare attraverso tutta una serie di accorgimenti, prima di tutto il mangiar sano e l’attività fisica. La qualità e la varietà di quello che mangiamo è fondamentale per potere star bene”. Il professore Gregorio Peron, chimico degli alimenti e ricercatore dell’Università di Brescia, ha spiegato come trasformare la chimica degli alimenti durante la cottura: “La chimica in cucina si fa quotidianamente – ha sottolineato – Quello che manca è la teoria che ci sta sotto. Ma già il fatto di osservare come un alimento si trasforma visivamente è una sorta di applicazione della teoria stessa. Quello che noi dobbiamo cercare di evitare, dal punto di vista visivo, sono tutte quelle brutture, come bruciature o temperature troppo alte dell’olio, che poi producono dei danni al nostro corpo”.
A terminare l’incontro, lo chef Stefano Polato, che ha cucinato sul posto un profumatissimo couscous di verdure: “Un piatto semplice, con i prodotti naturali – ha spiegato – ma che è al tempo stesso salutare ed anche economico. Sempre più è necessario coniugare scienza, cucina e benessere. Nasce in questo senso una nuova branca della medicina, che si chiama medicina culinaria, con l’obiettivo di formare figure professionali nuove, sempre meno le persone cucinano a casa e sempre più danno in mano il loro benessere agli altri. Proprio in questo senso deve modificarsi anche il ruolo del cuoco, che deve essere una figura preparata non solo sul profilo tecnico ma anche su quello scientifico”. A trarre le conclusioni, i fratelli Giuseppe e Luca Guccione: “Questi argomenti appartengono ad un costante aggiornamento professionale di noi farmacisti, che è necessario portare all’attenzione dell’opinione pubblica. Per quanto ci riguarda, nell’ottica del monitoraggio e della prevenzione, offriamo servizi di supporto al medico o al paziente che servono a valutare il microbiota, la composizione corporea, gli indicatori dell’infiammazione silente, che nascono da collaborazioni scientifiche con entità universitarie o spin-off delle stesse. Anche la scelta dei nutraceutici o dei rimendi naturali adatti alla prevenzione derivano da selezione, quindi l’attenzione alla medicina funzionale con un lavoro di staff delle figure preposte diventa, proprio in questo senso, una nostra prerogativa”.