Rimane alta l’attenzione della Questura di Ragusa sul fenomeno “ecomafie” attraverso il costante monitoraggio e controllo del territorio finalizzato alla individuazione e alla repressione di reati ambientali, sulla base di quanto deciso in sede di tavolo tecnico tenuto dal questore della provincia di Ragusa con i comandanti provinciali dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza, i sindaci dei Comuni interessati e gli assessori competenti per materia, i rappresentanti della polizia municipale, della polizia provinciale, dell’ispettorato ripartimentale foreste, del Libero consorzio comunale di Ragusa e i responsabili dell’Anas e della Srr Ato 7 di Ragusa.
Il suddetto tavolo tecnico – proiezione operativa di quanto argomentato nelle linee più generali nella conferenza di servizi in Prefettura e a seguito di tematiche approfondite in sede di comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica riguardanti la tematica – ha avviato un piano strategico basato sulla implementazione di controlli mirati basati sulla sinergica attività di tutte le forze di polizia e delle polizie locali.
In tale contesto, nell’ambito di mirati servizi straordinari di controllo del territorio volti ad infrenare ogni forma di attività illecite di dannoso impatto ambientale, gli agenti della polizia di Stato del commissariato di Vittoria, diretto dal vicequestore Giovanni Arcidiacono, congiuntamente alla polizia locale, hanno sequestrato, in località Vittoria, un’area, di circa 2.400 metri quadrati, adibita a deposito di veicoli, alcuni in fase di demolizione altri in discreto stato d’uso. Nel corso dell’attività, 20 veicoli unitamente a ingenti quantitativi di parti di veicoli, classificati come rifiuti speciali e pericolosi, sono stati sottoposti a sequestro amministrativo.
Il deposito è stato sottoposto a sequestro amministrativo, altresì le forze dell’ordine hanno effettuato immediati controlli sul proprietario, un cittadino tunisino di anni 37, regolare sul territorio nazionale, pregiudicato, al quale è stata contestata una sanzione amministrativa di oltre cinquemila euro e denunciato alla competente autorità giudiziaria, perché responsabile della realizzazione e gestione di una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi (foto repertorio).