E’ comparso questa mattina davanti al giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Ragusa il cinquantaduenne niscemese arrestato dalla polizia di Stato per i reati di tentato omicidio e tentata estorsione. L’uomo, difeso dall’avvocato Sebastiano Sallemi, ha dato la sua versione dei fatti. Al termine la difesa ha chiesto la revoca della misura cautelare in carcere chiesta dal pm Monica Monego. Il Gip Ivano Infarinato si è riservato. Secondo l’accusa il niscemese si è recato lo scorso fine settimana presso un’azienda del territorio di Acate richiedendo del denaro a suo dire dovuto per pregresse forniture di merce.
Dopo il rifiuto, in un primo momento si allontanava, per poi tornare nello stesso pomeriggio di venerdì munito di liquido infiammabile con il quale dopo aver minacciato di morte tutti i presenti, cospargeva un mezzo agricolo ed un operaio della ditta che aveva tentato di bloccarlo dando loro fuoco con un accendino. Ricevuto l’allarme, la sala operativa inviava gli agenti del commissariato di Vittoria, i quali dopo le indagini riuscivano ad individuare ed arrestare il cinquantaduenne che, fra l’altro, era già destinatario della misura alternativa dell’affidamento in prova al servizio sociale. L’operaio avvolto dalle fiamme, per le ustioni riportate è stato trasferito in prognosi riservata, mediante elisoccorso, presso il centro grandi ustionati dell’ospedale “Cannizzaro” di Catania. L’indagato è stato interrogato presso la casa circondariale di Ragusa.