È scattata alle prime ore di questa mattina, lunedì 7 ottobre, la nuova operazione dei carabinieri della Stazione di Ragua Ibla che, al termine di una lunga ed articolata attività indagine contro i crescenti episodi di truffa agli anziani, hanno tratto in arresto un 26enne truffatore napoletano, autore di una serie di truffe in danno di persone anziane commesse negli scorsi mesi nel territorio della provincia di Ragusa. Il canovaccio, sempre lo stesso: le vittime ricevevano una telefonata da parte di un sedicente maresciallo dei carabinieri, il quale gli rappresentava che un proprio stretto familiare si trovava in stato di fermo quale responsabile di un grave incidente stradale e che per poter procedere in suo favore si rendeva urgentemente necessario il pagamento di un’ingente somma di denaro.
La malcapitata vittima, quindi, successivamente raggiunta presso la sua abitazione da un finto avvocato rappresentato quale l’incaricato della trattazione della questione, consegnava spontaneamente oro e denaro al malvivente, che si dileguava facendo perdere le proprie tracce. È costata però cara al truffatore la propria ingordigia che, non pago dei quasi 30.000 € racimolati in soli tre degli episodi contestati, si è fatto consegnare da un’anziana il proprio bancomat con relativo codice personale, per poi recarsi in diversi sportelli del capoluogo ibleo per prelevare importanti somme in contanti, venendo così ripreso dalle telecamere di videosorveglianza. I carabinieri di Ragusa Ibla, nel corso degli ultimi quattro mesi, hanno ricostruito i movimenti del malvivente, riuscendo finalmente a procedere nei suoi confronti. La Procura della Repubblica di Ragusa, infatti, condividendone appieno le risultanze investigative prodotte dai carabinieri, ha richiesto al Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Ragusa l’emissione della misura cautelare in carcere, eseguita stamane dai militari di Ibla tra i vicoli del centro storico del capoluogo partenopeo, con il supporto dei colleghi del Nucleo investigativo di Napoli.
Dai carabinieri giunge, infine, un ulteriore allarme circa questi episodi criminali perpetrati in danno delle fasce più deboli ed inermi della popolazione: il monito è di prestare sempre la massima attenzione nei confronti di chiunque richieda dazioni di denaro e di rivolgersi immediatamente al 112 anche in presenza di telefonate solo apparentemente provenienti da numerazioni riconducibili alle forze dell’ordine in quanto si registra un crescente utilizzo della cosiddetta tecnica dello spoofing, dove attraverso l’utilizzo di software ed applicazione informatiche, i truffatori falsificano l’identità dell’utenza chiamante, risultando maggiormente credibili agli occhi delle vittime.