Villa Polara riceve il Premio Eccellenza dell’Ospitalità al Festival del turismo extralberghiero di Rimini. Il prestigioso festival riconosce il valore dell’ospitalità solidale alla casa per ferie Villa Polara dell’ecosistema Casa don Puglisi di Modica
In occasione del “Festival nazionale del turismo extralberghiero” di Rimini, che ha riunito più di 1500 tra operatori, formatori e consulenti attorno al tema “Pionieri di felicità”, lo scorso 14 novembre la Casa per ferie Villa Polara, che fa parte dell’ecosistema Casa don Puglisi, ha ricevuto il “Premio Eccellenza dell’Ospitalità” per la sua proposta di ospitalità solidale e per la “narrazione” che da qui parte per raccontare il territorio e la sua comunità.
Donata dalla nobile proprietaria alle Monache Benedettine, Villa Polara è stata restaurata nel contesto di un progetto sociale supportato dalle Fondazioni di comunità Val di Noto e Madre Teresa. È stata affidata come “casa per ferie” alla Cooperativa Don Puglisi che avviato un’attività di turismo solidale a fianco delle altre iniziative di economia civile e di accoglienza.
Villa Polara, nei suoi spazi e con la sua atmosfera, invita alla relazione con l’altro, propone un turismo sostenibile e conviviale per famiglie e persone che desiderano incontrare un territorio nella sua bellezza globale. Un crocevia di itinerari ambientali, artistici, culturali del Val di Noto ma anche un luogo di segni concreti di solidarietà che accrescono il tessuto di relazioni.
«Questo premio è un riconoscimento per quei segni di bene che trasformano il viaggiare in un’esperienza di senso – commenta Maurilio Assenza, presidente della cooperativa don Puglisi, che ha ritirato il premio a Rimini – in cui ognuno possa sentirsi accolto nella propria unicità e in cui tutta la comunità sia coinvolta per il bene comune. E non a caso, chi entra a Villa Polara trova una citazione della regola di San Benedetto in cui è detto di «accogliere nell’ospite Cristo», un modo forte per dire il valore di ogni donna e uomo. Perché il turismo non può avere come fine fare più soldi possibile ma l’impegno a partecipare a un’economia della connessione e a un grande racconto in cui intrecciare storia e territori per la felicità di molti.»
«Sarà bello e importante – conclude Assenza – aprire anche nel territorio del sud est siciliano interrogativi sul senso del turismo e di un’accoglienza che coinvolge tutta la comunità, mettendo al centro ciò che di più vero, buono e bello possiamo offrire a chi ci visita e attivando processi di comunità volti al bene comune».