Il suo impegno in Confindustria inizia nel 1999 con la presidenza della sezione siracusana, per poi guidare Confindustria Sicilia dal 2006 al 2012. Fu durante quel mandato che lanciò una vera e propria “rivoluzione culturale” nel tessuto imprenditoriale isolano, imponendo un codice etico e una regola che fece scalpore: “Chi paga il pizzo verrà espulso”. Un messaggio forte in una terra difficile, che aprì una nuova stagione di responsabilità sociale e legalità nell’impresa siciliana. La sua figura emerse con forza anche a livello nazionale: vicepresidente di Confindustria con delega all’Educazione, fu anche presidente di Unioncamere dal 2015, e presidente del Comitato consultivo dell’Anvur, l’agenzia che valuta il sistema universitario e della ricerca italiano.
Nel corso della sua carriera, ha ricoperto ruoli chiave: presidente del Banco di Sicilia, poi di UniCredit Leasing, consigliere della Banca d’Italia a Siracusa, membro di comitati strategici e consigli di amministrazione di grandi realtà come Luxottica, Finmeccanica, Censis, Civita, Tecnoinvestimenti, Confindustria nazionale, oltre che vicepresidente di Unioncamere e presidente della Camera di commercio di Siracusa.