Un progetto di ricerca con la finalità di inserire tra le pratiche colturali l’impiego della disinfestazione biologica del terreno nelle colture protette di pomodoro e di mettere a punto la modalità con la quale sarà possibile ottenere i migliori riscontri dal trattamento anche nell’ottica di risultati a medio e lungo termine che si possono realizzare solo con il decremento della popolazione patogena e attraverso la modifica delle relazioni ecologiche e antagoniste della componente microbica presente nel terreno. E’ il senso di “Bio pathogens management”, finanziato dal Psr Sicilia 2014/22, i cui contenuti sono stati illustrati nel corso di un convegno ospitato nella sede dell’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali di Ragusa. Sono intervenuti i tecnici, in particolare l’agronomo Gaetano Alessandro Guarino, i docenti universitari Giancarlo Polizzi e Vittoria Catara, l’agronomo Nino Azzaro e il dott. Adriano Gennuso, i quali hanno spiegato che la proposta progettuale soddisfa simultaneamente i fabbisogni di un territorio fortemente depauperato che richiede una gestione più rispettosa della microflora benefica del suolo e la necessità di adottare una tecnica sostenibile dal punto di vista ambientale che consenta la bioprotezione delle colture dai parassiti tellurici delle ortive. L’innovazione proposta (Asd) sarà in grado di garantire un maggiore reddito per gli agricoltori sia per la capacità di ridurre al minimo le ingenti perdite di produzione legate agli attacchi dei patogeni terricoli sia per l’eliminazione delle spese relative all’acquisto dei fumiganti, quanto per l’ottenimento di un prodotto a residuo chimico basso o trascurabile.
Durante gli interventi istituzionali, il dirigente dell’Ispettorato dell’Agricoltura di Ragusa, Giorgio Carpenzano, che ha portato i saluti dell’assessore regionale Salvatore Barbagallo, ha sottolineato come l’impegno dell’Ipa, in questa fase, sia massimo per consentire che l’istruttoria delle pratiche del Psr possa essere completata nei tempi previsti, vale a dire il 31 dicembre di quest’anno. Servirà un lavoro straordinario per fare in modo che i termini in questione possano essere rispettati. Il presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali, Giuseppe Dipietro, ha invitato tutti i soggetti interessati a proseguire l’esperienza del partenariato, visto che, con questi progetti, che meritano grande diffusione, si è riusciti a trasferire la ricerca facendola diventare qualcosa di operativa, in un campo di applicazioni di vasta portata. E’ poi intervenuto Rodolfo Occhipinti, capo area Sud Italia Sata Srl, capofila del progetto, che ha evidenziato come quello realizzato è il frutto di un duro lavoro “che comunque ci dà speranza perché siamo riusciti a portarlo a termine e questo ci ha consentito di verificare che è una strada percorribile”.