Al palazzo della Provincia di Ragusa si è tenuta la fase conclusiva del programma “Scuole per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” promosso da Mim ed Unicef per l’anno scolastico 2024/2025
Si è tenuto presso la sala convegni Giovanni Molè del palazzo della Provincia di Ragusa, nel prestigio di un sito istituzionale massimamente rappresentativo della provincia, l’incontro conclusivo del Programma “Scuole per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” promosso dal MIM e dall’UNICEF per l’anno scolastico 2024/2025.
I lavori sono stati introdotti dal saluto istituzionale della padrona di casa, la prof.ssa Maria Rita Schembari, presidente del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, che ha sempre mostrato una speciale sensibilità per la mission e per le iniziative Unicef, e che con convinto entusiasmo ha aperto le porte della provincia alla scuola iblea virtuosa.
A condurre egregiamente i lavori sono intervenute la Dirigente dell’USR-SICILIA – Uff. IX – Ambito Territoriale per la Provincia di Ragusa Dott.ssa Daniela Mercante e dalla Presidente del Comitato Provinciale UNICEF Ragusa Prof.ssa Elisa Mandarà, che dal 2018 porta avanti il progetto in provincia, in costante collegamento con l’Ufficio nazionale Scuola e Università Unicef e con un coinvolgimento crescente delle scuole iblee.
I docenti referenti delle scuole si sono misurati in un meraviglioso confronto tra le iniziative condotte durante l’anno scolastico dai diversi istituti, in seno al Programma Unicef – MIM, un confronto che delinea il volto di una scuola iblea che, in linea con le direttrici ideali e pedagogiche indicate dal progetto nazionale e dall’Unicef, accoglie vivamente la sfida di attuare strategie e azioni che concorrano a favorire la realizzazione e l’applicazione dei diritti sanciti dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Interfacciandosi con le istituzioni, l’intera Comunità Scolastica degli istituti aderenti al programma si muove affinché diritti inalienabili quali il diritto alla non discriminazione, alla salute, all’identità, all’educazione, al gioco, all’ascolto, alla partecipazione, alla protezione da qualsiasi forma di violenza siano alla base dei modelli culturali e dei processi educativi proposti alle nuove generazioni.
Come rilevato dai docenti referenti, per l’anno scolastico 2024/2025 il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Comitato Italiano per l’UNICEF Fondazione ETS, hanno promosso, col Programma “Scuole per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, una versione profondamente rinnovata dell’iniziativa che da sempre li vede uniti nella promozione dei diritti di studentesse e studenti. L’obiettivo del Programma è favorire la conoscenza e l’attuazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel contesto educativo e contribuire a realizzare esperienze significative in ambienti di apprendimento che tutelino i diritti alla salute, alla non discriminazione e ad un’educazione di qualità per tutte e tutti.
Le scuole della provincia di Ragusa che hanno lavorato al programma sono le seguenti: I.C. “Don Milani” – Scicli, I. C. “Santa Marta-Emanuele Ciaceri”- Modica, I. C. “Giovanni Verga” – Comiso, I.C. “Luigi Capuana” – Giarratana, I.C. Raffaele Poidomani” – Modica, I.C. “Carlo Amore” – Modica, I.C. “Gesualdo Bufalino” – (Comiso), I.C. “Antonio Amore” – Pozzallo, I.C. “Palazzello – Vann’Antò” – Ragusa, I.C. “Giuseppe Rogasi” – Pozzallo, I.C. “Crispi – Vetri ” – Ragusa, I.C. “Giuseppe Caruano” – Vittoria, I.C. “Rodari – San Biagio” – Vittoria, I.C. Padre Pio da Pietralcina – Ispica, I.C. Sciascia – Scoglitti (Vittoria).
Come rilevato dalla Presidente Mandarà e dalla Dirigente Mercante, le numerose scuole iblee aderenti al progetto hanno lavorato con grande efficacia a un programma promosso a livello internazionale da Unicef, che invita le istituzioni scolastiche a mettere in pratica in maniera globale i principi contenuti nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Child Rights Convention, “CRC”) e ad applicare un approccio incentrato sui diritti in ogni singolo aspetto dell’esperienza educativa in maniera trasversale, coinvolgendo ogni sfera della vita scolastica, dalla stessa organizzazione di spazi e tempi, ai processi decisionali e alle esperienze scuola-territorio.
E come riconosciuto dai docenti referenti del progetto, molti dei quali ne sono oramai degli esperti, grazie anche alla formazione proposta dall’Unicef, durante l’anno scolastico le scuole iblee hanno lavorato in grande collaborazione col Comitato Provinciale per l’Unicef di Ragusa, accogliendo le ricche proposte educative, pensate in coerenza con le linee guida dell’Educazione Civica, abbracciando iniziative nazionali legate alla Giornata Mondiale dell’Infanzia, del 27 maggio, anniversario della ratifica della CRC da parte dell’Italia, promuovendo raccolte fondi, relative a diversi programmi, campagne e giornate: Pigotta, Natale, Ambiente, Emergenze come Gaza e Myanmar, Giornata Mondiale del Diritto al Gioco, Donazione in Memoria.
Come emerso dalle splendide presentazioni dei docenti, col Programma Scuole per i diritti le bambine, i bambini, le e gli adolescenti vivono un’esperienza educativa che non solo permette loro di conoscere i diritti, ma anche di apprendere attraverso i diritti (in un ambiente scolastico che li tutela), e di attivarsi per i diritti, ovvero promuovendoli e difendendoli per loro stessi e per le altre persone.
Le “Scuole per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” si impegnano a raggiungere, infatti, l’obiettivo di accompagnare studenti e studentesse a comprendere i diritti e a metterli in pratica, in quanto principali titolari degli stessi, nel totale rispetto di quelli degli altri; gli adulti hanno il compito di riconoscere il proprio ruolo di promotori di diritti e di rapportarsi ai bambini, alle bambine alle e agli adolescenti facendo attenzione a garantire loro dignità, rispetto, equità e dando pieno riconoscimento alla loro libertà di espressione e azione.
Bambine, bambini adolescenti e adulti si impegnano a promuovere i diritti dell’infanzia a livello locale e globale e a difenderli nel caso questi vengano violati.
Questa proposta intende realizzare e implementare le indicazioni contenute nelle Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, che strutturano un approccio trasversale agli insegnamenti disciplinari, coerente con i principi sanciti dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e gli Obiettivi dell’Agenda 2030. Le scuole che decidono di promuovere questo percorso infatti devono necessariamente tenere in considerazione il contesto educativo e culturale locale. Tutta la comunità educante deve essere coinvolta, attivando esperienze di collaborazione e realizzando anche patti educativi, per garantire che le scuole e il territorio in cui si trovano siano luoghi sicuri, che stimolano l’apprendimento e le abilità di ciascuno e in cui tutti i diritti sono conosciuti e tutelati.
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