Grazie alla collaborazione tra il comitato di Lanzagallo-Graffetta, rappresentato da Romero Leone e da Daniela Rao Rubera, il consigliere comunale di Ispica Paolo Monaca, gli stakeholder istituzionali come i parlamentari regionali Giuseppe Lombardo e Stefania Campo e l’europarlamentare Ignazio Corrao, i residenti, e le attività produttive operanti nella zona, si è riusciti a portare avanti una battaglia strategica, sostenuta da un dialogo costante e trasparente. L’azione ha evidenziato le criticità del progetto, tra cui la mancata conformità alla fascia di rispetto di tre chilometri stabilita dalle normative, che ha giocato probabilmente un ruolo determinante nella decisione finale. Sebbene l’annullamento del progetto per la discarica di Lanzagallo sia stato ufficialmente giustificato dalla nuova normativa regionale sulle discariche, è innegabile che il lavoro tecnico dettagliato e le documentazioni di verifica prodotte, e presentate al Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana, abbiano avuto un ruolo decisivo nel portare l’assemblea dei sindaci iblei a questa scelta.
“Il comitato di Lanzagallo – dichiara il presidente Romero Leone – si ritiene soddisfatto della nuova svolta riguardante il progetto di localizzazione della discarica e auspica che l’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani in Sicilia persegua una strada più lungimirante e sostenibile nella decisione di non realizzare nuove discariche, limitando l’impatto sull’ambiente. Infatti, partendo dalla notizia della delibera del 2021 dell’individuazione dell’area nella contrada Lanzagallo per la localizzazione di una discarica di Rur, la comunità di Lanzagallo ha dovuto iniziare un processo di maturazione e si è unita per scongiurare l’impatto brutale sull’intera zona. Dalla necessità condivisa di preservare il proprio territorio, puntando a proteggerne il patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale, vocato da sempre alle attività agricole, zootecniche e turistiche, è iniziata una vera e propria battaglia”.
“Il comitato stesso – precisa la vicepresidente, Daniela Rao Rubera – si è attivato in un processo di analisi e verifiche sulla decisione dell’area, che ha portato all’interessamento anche da parte dei deputati all’Ars Giuseppe Lombardo e Stefania Campo e dell’europarlamentare siciliano Ignazio Corrao sulle molteplici incongruenze e irregolarità nell’individuazione di quest’area. La prima sentenza del Tar sorvolava in modo troppo superficiale su questioni che avrebbero richiesto un’analisi più approfondita, ed è per questo che i Comuni di Ispica, Pozzallo e Modica, unitamente alle forze del nostro comitato, avevano infatti introdotto un secondo ricorso al Cga. Oggi, grazie al risultato di questa battaglia, ci riteniamo più forti ma anche più coscienti dell’importanza del coinvolgimento sociale della collettività, dell’azione comune di unirsi, dialogare e poter vigilare meglio sul territorio per la salvaguardia dello stesso”.
Un ringraziamento va quindi a tutti i soggetti locali che, a vario titolo, hanno contribuito a questa causa, inclusi i Comuni di Ispica, Pozzallo e Modica, che hanno accolto e valutato positivamente i contenuti della relazione tecnica del comitato a supporto dei ricorsi presentati al Cga Sicilia. Nell’ultimo anno, questi enti sono stati alleati preziosi in questa battaglia. Congratulazioni ai cittadini per la loro azione comune, che con vicinanza e collaborazione, hanno sostenuto la tutela del nostro territorio. La loro partecipazione ha mandato un segnale forte, rafforzando la determinazione a proteggere il patrimonio comune. Insieme abbiamo dimostrato che il futuro del nostro territorio è nelle nostre mani e continueremo a difenderlo.
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