Tentato omicidio, tentata estorsione e danneggiamenti: è stato condannato in primo grado a 8 anni di reclusione, con rito abbreviato, il 52enne di Niscemi, Concetto Cacciaguerra, che il 26 settembre 2024 si era recato presso un’azienda agricola del Ragusano per richiedere, stando a quanto riferito dall’accusa, una maggiore somma per prodotti agricoli ceduti. Dopo avere incassato un rifiuto, si sarebbe allontanato per poi tornare con del liquido infiammabile. Con cui prima ha cosparso un mezzo agricolo dandolo alle fiamme. Un operaio aveva tentato di bloccarlo.
Durante la colluttazione, del liquido infiammabile era finito anche sul capo e sul corpo dell’uomo che era intervenuto. Il liquido era stato innescato dalla fiamma di un accendino. Le fiamme avevano ferito gravemente l’operaio ricoverato in prognosi riservata con ustioni profonde. La pubblica accusa, rappresentata dal pm Monica Monego, ha chiesto la condanna di Cacciaguerra a 6 anni e 8 mesi. La difesa ha sostenuto che i fatti andavano riqualificati in esercizio arbitrario delle proprie ragioni, visto che il credito vantato è stato dimostrato, e che non c’era intento alcuno di uccidere l’operaio. Il gup, Eleonora Schininà, ha condannato Cacciaguerra in primo grado a 8 anni, disponendo altresì una provvisionale di 25mila euro in favore dell’operaio ferito a cui l’imputato aveva manifestato il proprio rammarico per l’accaduto e a cui aveva consegnato una somma in denaro a titolo di parziale risarcimento. Le telecamere di sorveglianza avevano ripreso le drammatiche sequenze. Cacciaguerra è difeso dall’avvocato Enrico Platania mentre le due parti offese, il titolare dell’azienda e l’operaio, sono rappresentate dagli avvocati Giuseppe Condorelli, Carmelo Sciara e Gaetano Piscopo del Foro di Gela.