Per il secondo anno consecutivo, la società sportiva di Modica non è riuscita a raggiungere l’obiettivo prefissato, un fallimento che questa volta “fa ancora più male”. È quanto emerge da una nota diffusa dalla società, che esprime un profondo sentimento di delusione e amarezza, pur mantenendo la testa alta.
La dirigenza sottolinea di aver subito “l’aspetto più cinico e drammatico di questo meraviglioso sport”, ma ribadisce l’orgoglio per essersi spesa “fino all’ultimo giorno per la nostra città”. La nota elogia la comunità modicana per aver seguito la squadra e la dirigenza “con dignità” durante la lunga stagione, identificandosi nei colori sociali e rappresentando al meglio Modica.
Un ringraziamento speciale è rivolto ai tifosi, inclusi i numerosi bambini che indossano la maglia della squadra per le strade della città. La società estende la sua gratitudine anche alle istituzioni locali per il loro supporto, a tutte le aziende e piccole attività che hanno contribuito al progetto, e agli addetti ai lavori per il loro impegno e dedizione.
La nota si conclude con un riferimento ai fatti accaduti domenica, non per “alimentare polemiche oramai inutili”, ma per “tutelare la nostra comunità”. Il giudice sportivo, intanto, ha squalificato lo stadio di Aversa per tre giornate, multato la società di casa con 6mila euro di multa e, in parte, fatto chiarezza sull’accaduto.
La società condanna fermamente gli episodi verificatisi: “Vietare ad una comunità che si trova a 750 km di distanza di vedere la diretta della gara nonostante accordi chiari, esagerare sul prezzo dei biglietti e creare un clima più che ostile con scene di guerriglia non c’entrano nulla con lo sport”.
Il messaggio finale è chiaro e perentorio: “Modica merita rispetto.”