Niente viaggio di istruzione scolastica per gli alunni della III F della scuola “Giovanni XXIII” di Modica. E qualche genitore insorge non ritenendo giusta la decisione che ha deluso i figli. I ragazzi, al termine del loro percorso di studi scolastico dell’obbligo, quest’anno avrebbero dovuto trascorrere cinque giorni in Puglia. E mentre altre classi sono già di rientro, la III F non partirà. Diverse le posizioni di alcuni genitori e della dirigente scolastica, prof.ssa Carmela Nigro. Ma cos’è successo? Due alunne (di III F e III B) nel corso dell’anno scolastico hanno avuto dei contrasti, sfociati di recente in un litigio nei bagni della scuola, con tanto di tirata di capelli. “Tutto questo non va bene” – concordano genitori e dirigente scolastica. Ma il risultato che la gita non si farà scontenta i primi e delude gli alunni.
“Per colpa di qualcuno, gita scolastica per nessuno – dice un genitore -. Tutto ciò penalizza gli alunni che hanno lavorato duramente e si sono impegnati senza sosta durante l’anno. Allora, io e altri genitori di alunni della III F avremmo auspicato che la scuola avesse preso dei provvedimenti già nel corso dell’anno scolastico nei confronti delle due ragazzine che stanno presentando dei problemi e poi, se necessario, ‘punire’ solo loro non mandandole in gita per via del comportamento assunto. Invece si è preferito punire l’intera classe”.
E aggiunge quanto i ragazzi siano delusi, aspettando da un anno il momento della partenza, per fare nuove esperienze lontano da casa, in un certo qual modo assaporando una forma di indipendenza, seppure sotto il controllo vigile dei docenti. “Nessuno restituirà ai nostri figli quest’occasione perduta – dice un papà -. Hanno il diritto di andare in gita e chissà che non ci sia ancora tempo perché la scuola organizzi a maggio la partenza”.
“La gita non è saltata, non è stata affatto prevista – dice la dirigente scolastica, prof.ssa Nigro -. Si è trattato di una proposta del Consiglio di classe, che ha valutato che non c’erano le condizioni ideali perché i docenti dessero la propria disponibilità ad accompagnare i ragazzi. Come dirigente scolastica, che riconosce pienamente ai docenti la capacità tecnica di responsabilità di decisione se accompagnare in gita un gruppo o meno, non posso imporre agli insegnanti di partire con una classe. I docenti hanno osservato il comportamento di alcuni alunni e hanno deciso. Ho parlato in particolare con un genitore che più di altri aveva a cuore la partenza della figlia per il viaggio di istruzione e ho cercato di spiegare le motivazioni a monte della decisione, che altri genitori hanno compreso, riconoscendo fiducia, com’è auspicabile che sia, al corpo docente. Informo, inoltre, che nell’ultimo Consiglio sono state intraprese decisioni dirette sul piano disciplinare riguardo alle alunne che hanno assunto comportamenti non consoni, ma resta che sono i docenti ad avere il termometro della situazione e hanno giudicato questo caso al di sotto dei limiti di soglia per potersi assumere la responsabilità di condurre i ragazzi in gita”.
(fonte: Valentina Raffa, quotidiano “La Sicilia”