“Non ci sono semafori in quella che chiamiamo vita, solo strade”.
Tutto inizia da qui. Da una frase, un messaggio, un pensiero che arriva di notte e che ha voglia di essere liberato. A bassa voce, sussurrato, urlato.
Scritto. E’ così che inizia il primo singolo dei “Daycube” dal titolo “Roads”, da un sms che Simone invia a Paolo, una notte.
La musica e la scrittura, passioni che hanno in comune, sanno che per definirsi viventi, devono avere la capacità di comunicare agli altri qualcosa di forte che ti si imprima prima nel cuore, poi in testa.
La musica afferra le nostre emozioni immediatamente, in modi che poche altre forme d’arte sono in grado di gestire.
La musica ci fa incontrare il resto del mondo. Così, dopo anni di amicizia duratura alle spalle ed una stima reciproca nata in sala prove, Simone Lucifora e Paolo Gulfi, provenienti da Chiaramonte, decidono di realizzare qualcosa insieme, qualcosa che facesse vibrare le corde dell’anima, prima che quelle della chitarra.
“L’idea era partire dalla musica elettronica – ci racconta Paolo – e per fortuna noi apparteniamo a quella generazione che affida molto della propria ispirazione ai grandi protagonisti della scena musicale, come i Radiohead. I nostri testi, infatti, sono scritti in lingua inglese perché crediamo che arrivino in maniera più semplice e diretta”.
Nel 2013, così, iniziano a buttar giù le basi, nel 2014 si prendono un anno di pausa per impegni vari e da settembre 2015 ricominciano da dove si erano lasciati, per così dire.
In quell’anno decidono di chiamarsi “Daycube”, “un melting duo”( così amano definirsi) in cui trasmettere a chi li ascoltasse un concetto che va al di là del gruppo musicale in senso stretto, è un gioco poetico che ci porta ad una metafora sensazionale.
Quanto tempo trascorriamo dentro le nostre quattro mura per realizzare un sogno? “Daycube” vuole essere quel sogno realizzato in una casa che sa di sacrifici e rinunce, ma che ha il potere di farti chiudere gli occhi e farti letteralmente stravolgere dalle note.
Come prima accennato, il loro prima singolo si intitola “Roads”, uscito il 22 gennaio per la LuX Lab in formato digitale con la direzione artistica di Jitzu e presente anche su “You Tube” con un video ufficiale che vi farà viaggiare altrove. “Roads” è un messaggio diretto per le persone. E’ un invito a fare le proprie scelte ed a perseguirle con coraggio e determinazione cercando di non fermarsi mai.
Affermare la propria volontà ed esserci in maniera propria, autonoma, indipendente. Percorrere la strada a passo sicuro, senza farti condizionare dai semafori, metafora che indica il giudizio delle persone.
“Tra le milioni di composizioni – ci racconta Simone- ho arrangiato un brano che avesse un’affinità elettiva con quello che i “Daycube” volevano trasmettere agli altri e dopo tre giorni avevamo pronto il testo”.
Il ritmo della canzone riesce immediatamente ad entrarti nel cuore e pensi semplicemente che vorresti non finisse mai.
Per “Gaze Your Eyes” , invece (il loro secondo brano) ho utilizzato un altro metodo, ovvero tradurre quello che Paolo aveva in testa.
Una composizione inesistente in realtà, perché scovare dentro i pensieri di Paolo è un po’ complicato e dato che le sue composizioni non si capiscono – sorride Simone – io le traduco a modo mio”. Ridono forte insieme.
Il testo di “Gaze Your Eyes” è una storia d’amore mancata; un uomo e una donna non riescono a stare insieme, ma ogni volta che si guardano sanno di amarsi. Nello stesso momento hanno la consapevolezza del loro amore impossibile.
Un brano fatto da una carica emotiva che ha il potere smisurato di commuovere. Tra i loro progetti, c’è sicuramente il desiderio di esibirsi live e partecipare ai festival, ma come dicono all’unisono a fine intervista: “Se siamo capaci di far emozionare chi ci ascolta, noi abbiamo finito. Punto”.