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Siamo rimasti al verde!

by Redazione
24 Ottobre 2018
in Politica
Siamo rimasti al verde!
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Un tratto distintivo della nuova amministrazione è stato quello di non aggrapparsi al luogo comune delle eredità lasciate dalla precedente amministrazione. In particolare, il Sindaco Cassì ha accuratamente evitato di rivolgere critiche all’operato del suo predecessore per ogni tipo di scelta, anche quelle che, inevitabilmente, alla luce dei fatti, si sono rivelate non sempre condivisibili.
Ma quando si è trattato di fare il punto sulla situazione della scerbatura e della eliminazione di sterpaglie che invadono la città e le arterie suburbane, il primo cittadino non ha potuto fare a meno di rilevare come la situazione trovata sia stata di un comparto in totale abbandono.
Anche l’assessore Giovanni Iacono, impegnato ininterrottamente, dal primo giorno di insediamento, ha tentato, in un primo tempo, di minimizzare la criticità della situazione, anche di fronte alle costanti sollecitazioni e ai tanti rilievi, moltissimi dei quali palesemente strumentali.
Ma per fare il punto della situazione e precisare le evidenti criticità di fronte alle quali si è trovato, assieme al dirigente e al responsabile del servizio, quest’ultimo, il geom. Russo, presente all’incontro con i giornalisti, ha voluto convocare una conferenza stampa per rendere conto del lavoro svolto e per evidenziare alcuni particolari che i cittadini ignorano.
Si è partiti dalla considerazione che mai nessuna amministrazione ha dedicato adeguati fondi al verde pubblico, fino all’ultima di marca 5 Stelle: al riguardo, va detto anche che l’argomento del giorno è il decoro urbano e la manutenzione del verde pubblico, ma l’appalto, al momento al centro dell’attenzione, è solo per il diserbo e la scerbatura, di messa a dimora di piante arboree e di piante erbacee e della loro relativa cura e manutenzione con adeguata irrigazione, neppure se parla.
Quindi del tutto improprio che si parli di verde pubblico e di relativa manutenzione, si tratta solo di servizio di pulitura delle aree destinate a verde pubblico, da erbe infestanti e sterpaglie, un servizio che, fino all’inizio dell’anno 2018, veniva svolto, abbastanza egregiamente, dalla ditta che si occupava della raccolta dei rifiuti solidi urbani.
Una volta cessato il vecchio appalto, è stata indetta una gara per il rinnovo.
La storia parte da lontano, e, come molte altre faccende, si basa certamente su scelte vincolanti dell’amministrazione, confermate dalle determine dei dirigenti che, purtroppo, si muovono in stretto ossequio dei politici, diciamo purtroppo, perché quando c’è il cambio della guardia a palazzo si ammettono le scelte sbagliate, addebitandoli ai voleri degli amministratori del tempo.
Una determina dirigenziale del febbraio 2017, la n.194, recitava che “l’Amministrazione Comunale intende scorporare il servizio per il diserbo, lo sfalcio, con relativa pulizia dei residui, delle aree pubbliche (strade, scuole, aree pubbliche) dal servizio di igiene urbana dove al momento è compreso, al fine di razionalizzare lo stesso e ottenere una economia di scala”
Le economie di scala, quelle che stanno rovinando la società, perché non sempre le strategie adottate vanno a braccetto con i risultati attesi e questo si è verificato molte volte, con le politiche grilline.
A seguito della determina, quindi, una nuova del marzo 2017, con il nuovo capitolato, una del luglio 2017 con l’approvazione delle linee guida e del sistema di gara, la sospensione del vecchio servizio in data 1° marzo 2018, l’affidamento alla nuova ditta in data 14 maggio 2018.
A questo punto qualcosa comincia a non funzionare, perché la vecchia amministrazione, dal 29 maggio, data della firma del contratto con la nuova ditta, inizia ad inviare comunicati di resoconto sul servizio che, o non è stato realmente effettuato o, nella migliore delle ipotesi, è stato effettuato malissimo e senza nessun controllo da parte del Comune, perché dal 30 maggio, viene diramato un corposo elenco di vie interessate dallo sfalcio e dal diserbo, comunicati stampa del Comune 377 del 30/5, 391 del 4/6, 396 del 6/6, 408 del 13/6, 413 del 15/6, 422 del 19/6, sei comunicati nel solo mese di giugno per lavori che, forse, non sono stati mai eseguiti, dal momento che la nuova giunta è stata subissata, non appena insediata da una miriade di segnalazioni per l’abbondare in città, e a Marina di Ragusa, di erbacce e sterpaglie.
Situazione che ha obbligato la nuova amministrazione ad interventi straordinari, con un piano di azione, predisposto da Giovanni Iacono, che ha privilegiato le zone a rischio di incendi e i siti frequentati dai turisti.
Iacono è dovuto intervenire, con urgenza, anche al Parco del Castello di Donnafugata che era stato lasciato in stato di totale abbandono.
Questo il lungo antefatto di una condizione che, dopo due mesi, presenta ancora numerose criticità, con presenza di numerose vie cittadine invase da erbacce e sterpaglie, condizione che ha consigliato sindaco e assessore di presentare alla stampa un resoconto del lavoro svolto, delle metodologie di pianificazione e delle modalità di accesso, per i cittadini, all’evolversi degli interventi, con un elenco aggiornato, sul sito del Comune, di quello che viene fatto, giorno per giorno.
Il Sindaco Peppe Cassì, ha introdotto l’incontro con i giornalisti, facendo appello alla necessità di essere quanto mai veritieri con la città: ha ammesso che, in città c’è una situazione critica per la presenza di erbacce e sterpaglie, per la quale si sta intervenendo e si deve ancora intervenire, purtroppo con tempi lunghi perché l’appalto stilato ha mostrato gravi lacune in ordine alla reale contezza della situazione, un appalto che non ha tenuto conto delle reali necessità del territorio, un appalto basato su cifre non sufficienti considerata la vastità del territorio e l’estensione delle vie cittadine.
Una problematica che è diventata prioritaria per l’amministrazione che dedica ogni possibile risorsa per trovare soluzioni, fra le quali è stata identificata anche quella di coinvolgere i privati, che lo volessero, nella gestione di talune aree a verde della città, perché si comprende bene che, forse, per curare seriamente le aree a verde non bastano i comunicati stampa, ma occorrono ingenti risorse economiche, considerato che, in passato, forse, come ha sottolineato anche il responsabile del servizio, non sempre nella progettazione di spazi con aree a verde si è provveduto a interessare gli uffici competenti per la sostenibilità economico-manutentiva delle stesse.
Giovanni Iacono ha parlato dei 55 giorni di lavoro ininterrotto, delle difficoltà legate alla presenza di numerosi villeggianti a Marina di Ragusa, della situazione abnorme di alcuni siti, evidentemente lasciati in abbandono da moltissimi mesi, delle situazioni emergenziali ritrovate al Parco del Castello di Donnafugata, la necessità di utilizzare diserbanti biologici, le piogge estive che, in piccola parte, hanno vanificato il lavoro svolto nelle prime settimane.
L’assessore ha voluto anche informare del fatto che le aree a verde delle scuole e degli impianti sportivi, nonché l’area della zona artigianale, non sono compresi nell’appalto attuale, per cui si è dovuto intervenire, e si dovrà intervenire ancora massicciamente, in questi siti, anche in considerazione dell’avvio delle rispettive stagioni, scolastica e sportiva.
Un territorio comunale di 443 kmq, 1.490 km di strade, 240 km di strade provinciali, oltre un milione di mq di aree a verde, per cui sono state previste somme per circa 600.000 euro mentre occorrerebbero oltre un milione di euro per coprire efficacemente tutto il territorio, secondo il prezziario vigente.
Il confronto con altre città d’Italia mette in evidenza come ben altre sono le somme impegnate altrove.
Finora non c’è stato un censimento delle aree a verde, Iacono ha predisposto questo e un censimento delle essenze arboree e delle piante che vengono piantate e di quelle che vengono eliminate o spostate, elementi che sono previsti dalle norme, finora non seguite.
L’assessore Iacono, dopo quanto esposto, ha potuto concludere che, dopo mesi di totale inattività nel settore, è stata ereditata una situazione per la quale non si è dovuto partire da zero ma da una condizione di notevole handicap che ha reso difficile recuperare il tempo perduto, considerato che, oltre agli interventi urgenti già effettuati, si dovrà provvedere ad un lavoro di bonifica nelle zone periferiche e nelle contrade, oltre alla strade ereditate dalla ex provincia, per le quali, peraltro, non è stato previsto nessun tipo di fondo aggiuntivo per il Comune che si ritrova a dover manutentare una rete viaria estesa che necessita di interventi anche per questioni di sicurezza.
A margine della conferenza stampa, parlando di siti dove insistono aree a verde, Iacono ha avuto modo di sottolineare la grande criticità di alcune strutture comunali, lasciate in stato di totale degrado, come le aree esterne dell’asilo Palazzello 1, dove ha trovato pietrame accumulato, sacchi di immondizia, aree interdette, condizioni che secondo l’assessore non si ritrovano nemmeno in paesi sottosviluppati.
Un cenno ha rivolto anche alle ville comunali che sono prive di custodi, compresa la Villa Margherita, ottimamente riqualificata dalla precedente amministrazione ma per la quale non era prevista custodia, né chi si dovesse occupare della pulizia dei bagni pubblici.
Tutte situazioni per le quali c’è il massimo impegno dell’amministrazione per soluzioni di lungo periodo che assicurino totale e godibile fruibilità per i cittadini.

Tags: Appalto diserbo e scerbatura aree a verde del Comune di Ragusa

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