Tantissima gente ha partecipato, oggi, ai funerali (nella foto) del piccolo Giovanni Ferro. I portantini e la bara tutti rigorosamente vestiti di bianco. A significare l’innocenza di quel bambino strappato anzitempo all’amore dei familiari lo scorso tragico martedì, quando il piccolo, giocando a pallone, è caduto nella gebbia piena d’acqua per l’irrigazione dei campi, nel podere dell’azienda di famiglia, in contrada Spinazza, a monte della frazione balneare sciclitana di Donnalucata. Se n’è andato così il piccolo Giovanni. Mentre giocava. Perché è quello che fanno i bimbi della sua tenera età. Spensierati.
A volergli porgere l’ultimo saluto erano in tanti ieri mattina a gremire il sagrato della chiesa di Santa Caterina da Siena, a Donnalucata.
Doveva essere un funerale in forma privata per consentire alla famiglia di vivere in maniera il più riservato possibile l’immenso dolore da cui è stata travolta. Ma la città ha voluto esserci, per fare sentire la propria vicinanza a ciascuno dei familiari, provati dall’immenso dolore. I genitori, il nonno, alcuni parenti venuti appositamente dalla Sardegna.
La folla ha accolto il piccolo feretro bianco questa mattina all’uscita dalla casa del nonno, poco distante dalla chiesa, dove don Nello Garofalo di lì a poco ha celebrato i funerali. All’uscita dalla chiesa, al termine della messa, l’assoluto silenzio dei presenti è sfociato in un sentito applauso spontaneo a quella piccola bara bianca portata in alto dai portantini.
V.R.