Chi lo ha conosciuto ne ha apprezzato la semplicità, la bontà di spirito e la voglia di allegria. Non era solo il suo carisma francescano a richiederlo. Era lui proprio così, un’anima buona, un ragazzo sincero, con tanta voglia di amare il prossimo. Che sia stata una persona eccezionale lo testimonia il fatto che l’intera città di Gela lo stia piangendo da quando ha appreso la notizia della scomparsa. Tanto che il sindaco ha proclamato il lutto cittadino. E anche a Ragusa lascia un grande vuoto. Perché frate Rocco Quattrocchi (nella foto), è di lui che stiamo parlando, è rimasto nel cuore dei numerosi parrocchiani della Sacra Famiglia di via Archimede e di quanti lo hanno conosciuto.
Proprio qui, a Ragusa, frate Rocco, così come benevolmente tutti lo chiamavano, ha vissuto anni di formazione e al contempo di letizia. Qui ha condiviso un percorso di cammino con la Gioventù francescana. E sempre qui ha avuto modo di scambiare una profonda amicizia con i numerosi ragazzi, gli stessi che formavano diverse comitive, che stazionavano nei cortili antistanti la parrocchia. Momenti indimenticabili. Frate Rocco Quattrocchi ha sempre avuto una parola gentile per tutti. E ora che è venuto a mancare, a causa del male che lo divorava ormai da un paio d’anni a questa parte (47 anni la sua età), l’intera comunità parrocchiale della Sacra Famiglia, ma sarebbe meglio dire tutti i ragusani che lo hanno conosciuto, lo piangono in maniera incessante. In molti ricorderanno il suo viso pieno di gioia e la semplicità con cui bastava scambiarsi solo un sorriso per andare d’accordo.