La follia collettiva di domenica scorsa, al Comunale di Vittoria, ha prodotto i primi effetti punitivi. Alcuni giocatori della locale squadra di casa e del Paternò, impegnante in una partita del campionato di Eccellenza, se le sono suonate di santa ragione, nel sottopassaggio, tra il primo e secondo tempo. Circostanza che ha indotto il direttore di gara ad espellere un numero tale di giocatori da impedire la ripresa del match considerato che da una parte e dall’altra le due squadre erano rimaste con il numero minimo che impedisce il proseguimento delle ostilità. Il giudice sportivo, com’era ovvio che fosse, ha avuto la mano pesante. E non solo ha dato partita persa ad entrambe le formazioni, con il risultato di 0-3 e con una multa di seicento euro a squadra, ma ha comminato in complessivo cinquantanove giornate di squalifica per i giocatori dell’una e dell’altra squadra.
Nello specifico, trentasei inflitte al Vittoria calcio e 23 alla squadra ospite del Paternò. Coinvolto – per reiterato contegno irriguardoso e minaccioso nei confronti dell’arbitro dopo la sospensione definitiva della gara – anche il presidente del Vittoria Salvatore Barravecchia inibito dal giudice sportivo a svolgere ogni attività fino al prossimo 15 maggio. Questi, nel dettaglio, i provvedimenti assunti: otto giornate di squalifica (massimo della pena) per il giocatore del Vittoria Vincenzo Esposito; gli altri biancorossi squalificati per 6 gare sono invece Luca Commendatore, Alessandro Santarpia, Marco Crisafulli e Simone Guglielmino. 2 giornate ciascuno a carico di Pasquale Sgambato e Alex Schifino.
Per tutti quanti l’accusa formulata nel comunicato del giudice sportivo è di “gravi e ripetuti atti di violenza nei confronti di calciatori avversari”. I dirigenti del Vittoria fanno sapere che presenteranno reclamo. Ma intanto la squadra, che già era ridotta ai minimi termini, si troverà ad affrontare in gravissima difficoltà il finale di stagione. Con il rischio concreto di retrocedere. La vicenda aveva suscitato parecchie polemiche. Ora la decisione del giudice sportivo che risulta essere una vera e propria stangata per entrambe le squadre, soprattutto per quella vittoriese.
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