Legambiente non fa sconti. Sia che si tratti della Giunta Dipasquale, ormai finita quasi nel dimenticatoio a Ragusa. Sia che si abbia a che fare con i cosiddetti rinnovati a cinque stelle, leggasi Giunta Piccitto. Che poi di nuovo, almeno a sentire gli ambientalisti, hanno davvero poco.
E vuoi perché Piccitto si è reso a suo modo responsabile della defenestrazione dell’alfiere dell’associazione ambientale su Ragusa, il prof. Claudio Conti, vuoi perché, comunque, tra il dire e il fare continua ad esserci di mezzo il mare, l’attacco è diretto e senza possibilità di fraintendimento. Già a partire dallo slogan iniziale con cui Legambiente taccia l’esecutivo cittadino: “Speculatori e palazzinari a 5 stelle. Il partito del cemento cambia casacca ma non muore”.
La presa di posizione dopo che in Consiglio comunale è passata la mozione con cui si vogliono dare risposte concrete alle manifestazioni di interesse presentate dai privati con l’obiettivo, secondo un regolamento comunale approvato anni fa, di trasformare alcuni terreni agricoli in aree edificabili per strutture ricettive. E mentre M5S, con una serie di note inviate alla stampa, aveva gongolato proprio su questo aspetto, assumendosene in pieno il merito, Legambiente lascia andare un siluro devastante.
“Dopo aver cementificato la campagna alla periferia di Ragusa con i piani Peep, aver disseminato la zona agricola di centinaia e centinaia di villette illegali, spesso con lottizzazioni abusive, adesso il partito del cemento tenta di far passare come attività turistiche la costruzione di alberghi in piena campagna per diverse centinaia di migliaia di metri cubi. Una campagna, quella iblea – dicono gli esponenti dell’associazione ambientale – dove negli scorsi anni al netto degli ex agglomerati abusivi sono stati costruiti più di 5 milioni di mc. Un’altra città come Ragusa. Con la propagandistica scusa della ricettività turistica, i soliti noti forse stanno tentando ciò che è riuscito nel passato e che probabilmente si sta tentando ancora oggi: costruire strutture ricettive e poi trasformarle in appartamenti da vendere. Ma stavolta il partito del cemento ha il volto della nuova maggioranza al Consiglio comunale del Movimento 5 Stelle. Buttandosi alle spalle la parola d’ordine “consumo di suolo zero”, dopo aver cacciato dall’Amministrazione chi si era espresso in senso opposto (il chiaro riferimento è a Claudio Conti), si va nuovamente all’assalto del territorio. Eppure Grillo poco più di un anno fa diceva “ogni giorno il cemento sommerge un’area di suolo vergine pari a 100 campi da calcio, stiamo distruggendo irrimediabilmente la nostra fonte primaria di sostentamento”.
L’atto di indirizzo sugli alberghi a Ragusa giunge dopo l’approvazione in commissione alla Camera dei Deputati del disegno di legge governativo per la difesa del suolo che i deputati del Movimento 5 Stelle non hanno votato con la motivazione che “il testo base del ddl in oggetto, infatti, non rispetta il parametro di consumo di suolo netto pari a zero, quello a cui l’Europa ci invita a perseguire”.
Ma evidentemente si predica bene e si razzola male. Come al solito a Ragusa, da buoni gattopardi, si rimane sempre indietro a livello culturale anche se stavolta ci si traveste da finti rivoluzionari. L’abbiamo già ripetuto fino alla nausea: il problema non è aumentare i posti letto esistenti, quanto aumentarne l’utilizzo allungando la stagione turistica. Invece di correre dietro chimere e modelli anni ’60 occorrerebbe guardarsi intorno.
Ad esempio a Scicli ci sono ottimi risultati nel settore del turismo perché si è puntato tutto sull’offerta culturale utilizzando l’esistente. Alberghi in palazzi antichi, b&b, agriturismi e soprattutto l’albergo diffuso che sta avendo risultati eccezionali. Perché non esportare questo modello su Ragusa?”. Ecco è questo uno degli interrogativi che bisognerebbe porsi. Interrogativi su cui, per il momento, nessuno sembra in grado di dare risposte.