Sono stati fermati altri tre presunti scafisti al comando di due di quattro natanti soccorsi. Si tratta di tre gommoni e di una barchetta in legno salpati dalla Libia, poi soccorsi e giunti a Pozzallo a bordo di una nave militare. E’ accaduto tre giorni fa, quando una barchetta in legno e tre gommoni tutti carichi all’inverosimile di migranti subsahariani sono salpati dalla Libia ed ognuno dei natanti aveva al comando degli scafisti. Alcuni sono stati individuati ed altri sono ancora in fase di individuazione. Sino ad ora sono stati fermati TRAOURIE Yakob nato in MALI nel 1990, TOURE Mohammed nato in Senegal nel 1985 e KEITA Pape Mamadou nato in Senegal nel 1981, in quanto a loro carico sono emersi gravi indizi di colpevolezza per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I fermati sono accusati di aver procurato l’ingresso in Italia di 164 persone in totale. Alle ore 15,00 del 16 settembre 2014, Il Pattugliatore Orione della Marina Militare ha ricevuto da COMGRUPNAV 29 la disposizione di soccorrere un’imbarcazione con circa 100 migranti a bordo totalmente sprovvista di dotazioni di sicurezza individuali e collettive e di sistemi di telecomunicazione. Dal natante sono sbarcati al porto di Pozzallo 73 persone di cui 56 uomini e 17 donne. Alle ore 13.25 sempre del 16 settembre, il pattugliatore “ORIONE” della Marina Militare Italiana, associata al dispositivo navale impegnato nell’ambito dell’operazione “Mare Nostrum” a seguito di una segnalazione pervenutale da Comgrupnav 29 si è diretta sulle coordinate di un gommone alla deriva. Alle ore 15.00 successive l’unità navale ha raggiunto le coordinate ricadenti nell’area SAR maltese e ha avvistato un gommone di colore arancione con sovraffollamento dovuto alla presenza stimata di circa 100 persone a bordo, privi di dotazioni di sicurezza individuali. Alle 16.32 è terminato il recupero ed il trasbordo dei naufraghi: in tutto, 91 persone, di cui 82 uomini e 9 donne (di cui una incinta al terzo mese) di etnia sub-sahariana. La particolarità dell’operazione risiede nel fatto che si è trattato del recupero di tre gommoni ed una barchetta in legno partiti dalla stessa spiaggetta e si sono diretti verso le coste italiane. Le pessime condizioni dei 4 natanti hanno messo in serio pericolo di vita tutti i migranti, molti dei quali bambini. Sia i migranti che gli scafisti sono tutti subsahariani e più o meno vengono dalle stesse zone. Un gruppo di Ufficiali ed Agenti di Polizia Giudiziaria una volta individuati gli scafisti hanno iniziato ad interrogarli e facendoli cadere in contraddizione più volte sono riusciti a farli confessare. Tutti e tre si sono resi conto che non aveva senso continuare a fingere e dopo un po’ hanno reso spontanee dichiarazioni durante l’interrogatorio in presenza dell’avvocato. Tutti i migranti anche in questo caso sono stati fatti permanere all’interno di un capannone e li tenuti sotto la stretta vigilanza armata dei libici. Hanno pagato 400 dollari a testa cosicchè all’organizzazione sono andati 120.000 euro. Le indagini condotte dagli investigatori durate 14 ore continuative, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea. Sino ad oggi, solo nel 2014 sono stati arrestati 126 scafisti.