Non è raro intravedere in qualche nota o comunicazione dei Consiglieri Comunali, spesso assai critiche nei confronti dell’amministrazione in carica, tracce di rilevi strumentali o, peggio ancora, di tattiche ostruzionistiche.
Il consigliere di Marina di Ragusa, Angelo La Porta, è uno dei più attenti componenti del civico consesso e, naturalmente, rivolge la sua attenzione ai problemi della frazione rivierasca, che sono tanti come tante sono le note e le sollecitazioni inoltrate, così numerose e ravvicinate nel tempo da paventare solo sterile opposizione.
Ma l’ultima nota di Angelo La Porta, che riguarda lo stadietto di via delle Sirene, a Marina di Ragusa, sgombra il campo da ogni dubbio e rivaluta l’azione politica del consigliere che sulla struttura, anche negli anni passati, ha incardinato critiche anche per l’amministrazione del tempo, della quale era organicamente partecipe in qualità di Presidente del Consiglio di quartiere.
Sin dal lontano mese di aprile dell’anno 2010, La Porta sollecitava interventi per lo stadietto, una volta epicentro della vita sportiva e sociale di Marina di Ragusa, sito di eventi sportivi, manifestazioni e spettacoli organizzati dal Comune. Interventi che erano previsti da quella amenità che è il piano triennale delle Opere Pubbliche, il libro dei sogni e delle promesse di ogni amministrazione, che già, in quello del triennio 2004-2006, prevedeva, sia pure al n. 267 delle priorità, un importo di euro 600.000 per venire incontro alla specifica richiesta del Consiglio di quartiere di Marina.
Non si può quindi pensare che il consigliere La Porta voglia colpire politicamente l’attuale amministrazione, il Sindaco e gli assessori in carica, perché, da anni, si batte per le esigenze e le emergenze di Marina di Ragusa. A suo merito va ascritto il persistente interesse per una struttura che nessuno vuole riportare in vita, senza spiegarne le motivazioni. Un arcano mistero che non coinvolge solo il Sindaco Piccitto ma attiene anche ai predecessori, se è vero, come sosteneva La Porta nel 2010, che l’impianto era fuori uso dal 1998. A nulla sono valse, negli anni, sollecitazioni di partiti politici, associazioni, e consiglieri comunali, che hanno denunciato, sempre con ampia documentazione fotografica, lo scempio dell’impianto e di tutta l’area interessata. L’incapacità di una classe politica che rischia, adesso, di contagiare anche il nuovo Sindaco e i suoi Assessori, una sorta di virus letale, una maledizione delle Sirene che, evidentemente, non vogliono solo la via ma anche l’impianto, tutto per loro.
Lo stadietto di via delle Sirene resta quindi l’emblema di un certo tipo di politica che anche l’amministrazione grillina non riesce a sfatare, incapace di intervenire, come le precedenti, ma incapace anche di spiegare le motivazioni e soprattutto le intenzioni sul futuro della struttura. In pratica l’abusato luogo comune che tutto cambia perché tutto resti come prima.
Dopo quattro anni il consigliere la Porta, con supporto di ampia documentazione fotografica, ci fa vedere come il degrado sia diffuso: sterpaglie, vegetazione incontrollata, attrezzature abbandonate e sparse per il cortile, stato di abbandono totale.
Non resta, per La Porta, che sollecitare interventi per la rinascita del sito, magari affidati a qualche associazione o impresa privata che voglia far rivivere l’impianto per restituirlo alla frazione e alla città come punto di aggregazione, sportiva, culturale e sociale. Una idea, secondo Angelo la Porta, potrebbe essere quella di realizzare una tensostruttura nel campetto di calcio che potrebbe diventare un punto di aggregazione per la comunità di Marina anche e soprattutto durante il periodo invernale, garantendo un punto di riferimento per i tanti giovani della comunità.
I comunicati, così come gli interventi, di Angelo la Porta, si seguono sempre con particolare disposizione perché, inoltre, non manca mai il lato elegantemente sarcastico che fa da pendant con i toni spesso irascibili, ma sempre contenuti del consigliere.
Il consigliere non può fare a meno, a ben ragione, di riportare alla ribalta la trovata propagandistica, a conti fatti inspiegabile, del luglio dell’anno scorso, quando, pochi giorni dopo l’insediamento della nuova amministrazione, una squadra di attivisti del metup ragusano, coadiuvati da volontari della squadra comunale della Protezione Civile, volontari dell’associazione di Protezione Civile Prometeo, volontari dei Vigili del fuoco, insieme ad alcuni consiglieri e assessori grillini, tutti pervasi dal massimo entusiasmo per il ‘’nuovo’’ che sembrava aver iniziato la sua marcia di avanzamento nella città, intentarono una azione di bonifica del sito, per il forte abbandono in cui si trovava.
Epocali furono le dichiarazioni ai giornali, ritenendo che fosse stato fatto un buon lavoro, funzionale a dare un segnale chiaro alla città: era arrivato il momento di cambiare, un cambiamento che partiva dai cittadini, i soli padroni della città.
Tutti imbracciarono rastrelli, pale e scope, riempiendo numerosi sacchi di rifiuti, naturalmente rigorosamente differenziati, e accatastando un enorme volume di scarti di potatura.
Anche il Sindaco intervenne con la sua presenza per rendersi conto della situazione e ringraziare i volontari, ma nessuno, ancora dopo un anno, né i volontari, né il Sindaco stesso, hanno capito a cosa sia servita l’iniziativa che, visti i risultati, resta solo come una isolata, inutile, iniziativa propagandistica.