Tantissimi cittadini, ormai da diverse settimane, continuano a segnalare in maniera preoccupante come in città vi sia la presenza costante di gruppi di randagi. Un problema che, in realtà, non si è mai risolto definitivamente. Le segnalazioni, fatte anche tramite social, continuano a moltiplicarsi e molti cittadini hanno ritrovato intere cucciolate anche dentro Chiaramonte.Corso Kennedy, Corso Europa, zona San Giovanni, zona San Vito: nessun quartiere di Chiaramonte sembra essere immune alla problematica. Ignorare questo problema è davvero impossibile.
Ma che cosa sta facendo la sezione ENPA cittadina? Come si stanno comportando nei confronti di queste segnalazioni? Come è noto, la sezione ENPA è stata inaugurata ufficialmente in giugno: in tutto, conta circa venti volontari iscritti. E anche a loro, ovviamente, sono arrivate le segnalazioni dei cittadini. Da giugno, però, sembra che siano stati davvero pochi i passi avanti compiuti. A parte la sede di Villaggio Gulfi, l’ENPA non sembra ha al momento molte risorse a sua disposizione, neanche uno stallo temporaneo.
Fernando Paternò, presidente dell’ENPA, non nasconde la sua preoccupazione in merito al fenomeno, e spiega: “A noi sono arrivate, soltanto nel mese di agosto, almeno sette segnalazioni. Tanto per fare qualche esempio e per far capire la gravità del fenomeno, un cittadino che abita in zona San Vito, intorno a mezzanotte, ha visto una decina di cani che stazionavano vicino casa sua. Addirittura, sono stato contattato anche da una troupe televisiva che a metà agosto stava girando qualche scena vicino ad un agriturismo. I cani non erano aggressivi, ma mi chiedevano se fossero stati sterilizzati, perché nel giro di sei mesi si sarebbero raddoppiati”.
Naturalmente, le segnalazioni non finiscono qui: “Molti cittadini hanno ritrovato cuccioli, anche dentro Chiaramonte, non solo nelle contrade. Alcune persone li hanno presi in custodia ma ovviamente non possono tenerli per molto”. Il quadro è davvero preoccupante. Solo ogni tanto qualche bella notizia: “Ho avuto segnalazioni di maltrattamenti ai danni di un cane che, anche grazie all’intervento dei vigili, siamo riusciti a risolvere”.
Ma allora, in concreto, che cosa può fare l’ENPA? Fernando Paternò dichiara: “L’ENPA si augura che al più presto l’amministrazione attivi veramente qualcosa nei confronti degli animali. Al momento l’ENPA ha le mani legate: quello che veramente servirebbe è uno stallo d’emergenza e avere i posti all’ASP di Ragusa”. Il progetto dell’ENPA per riuscire ad arginare il fenomeno del randagismo, infatti, è quello di sterilizzare e microchippare i randagi per reinserirli nel territorio in quanto: “Un cane sterilizzato diventa già docile”, spiega Paternò.