Dopo la chiusura della discussione generale, si procede alla votazione della convezione articolo per articolo. La convenzione viene letta dal consigliere Giuseppe Nicastro (lista Salvatore Nicosia), facente funzioni di segretario verbalizzante. Il consigliere Giusi Brullo (Cambiare per Crescere), chiede: “Come mai il Comune di Chiaramonte non è capofila?” Il presidente risponde: “La durata della convenzione è di due anni. Sortino inizia i primi sei mesi, i prossimi sei mesi sono di Chiaramonte. Alla scadenza della convenzione la segretaria rimarrà qui”. Luigi Stamilla interrompe per l’ennesima volta il presidente ridendo di gusto. Il presidente, allora, dichiara: “La prossima volta che interrompi con questi toni scherzosi avrai un richiamo scritto”. Giusi Brullo, continua: “Chiedo un parere legale”. Anche Giuseppe Savasta (Cambiare per Crescere), si associa alla collega e aggiunge: “Chiedo un parere legale al segretario verbalizzante”. Giuseppe Nicastro ribatte: “Non ho nessuna competenza per dare pareri legali. Il mio ruolo è legato alla verbalizzazione. Chieda un parere alle dirigenti”. Savasta: “Le dirigenti danno un parere tecnico”. Nicastro: “Non c’è bisogno di avere pareri legali se il parere tecnico è stato favorevole”. Savasta chiede che sia messa a verbale la sua dichiarazione. Ci si accorge, durante la lettura degli articoli, che alcune copie in dotazione al sindaco e ai consiglieri sono difformi. Il presidente cerca di giustificarsi: “Tutti hanno la copia giusta, c’è stato solo un errore durante lo sfoglio delle carte”. Il sindaco dichiara: “Questo modo di approvare la convenzione è illegale, è viziata. Quest’atto sarà impugnato”. E fa mettere a verbale la sua dichiarazione. Anche Nicastro fa mettere a verbale la sua dichiarazione: “Il consigliere Nicastro dichiara di aver letto la copia informale della convenzione e che per i primi due articoli risulta esattamente corrispondente all’altra copia”. Il presidente spiega: “Sicuramente durante la ricerca della lettera, si sono mescolate le carte e il consigliere Nicastro ha letto quella del 20 giugno”. Ma il sindaco subito ribatte: “Da dove è uscita questa copia informale?” E Stamilla: “Questa copia Sortino l’ha mandata a lei?” Ma il presidente ribatte: “Questa copia è stata inviata al presidente e al sindaco”. Savasta prende la parola e chiede: “Visto che questa bozza è stata presentata anche da Alescio, chiedo che lui mi spieghi che cosa significa”. Vito Alescio, da parte sua, dichiara che non intende rispondere. Savasta, chiede che sia messo a verbale che Alescio si rifiuta di dare spiegazioni. Ma Alescio ribatte: “No, non voglio dare spiegazioni a lei”. Savasta chiede ancora un parere giuridico a Nicastro. Savasta fa mettere a verbale la sua dichiarazione. Nicastro fa mettere a verbale: “Rispondo come sopra”. Le continue verbalizzazioni, i tempi ulteriormente rallentati e gli scontri fra i consiglieri, fanno sbottare anche Laura Picone (Articolo 4): “Siete dei maleducati”. Ma Savasta risponde: “Abbia il coraggio di parlare quando non ha portato i fogli da casa”. Stamilla chiede che venga messa a verbale la dichiarazione della Picone. Ancora una volta, Savasta chiede il parere legale a Nicastro che risponde: “Non voglio rispondere, non è che non posso”. Il sindaco ribadisce: “Volevo evidenziare che i consiglieri stanno votando su un documento che non conoscono”. Il clima diventa sempre più acceso e Nicastro chiede una sospensione di cinque minuti. Al rientro, Occhipinti (PD), propone un emendamento sulla questione del vice segretario: “Vogliamo proporre di avere due vice segretari, uno per Comune”. Morreale ribatte: “La convenzione fa acqua da tutte le parti”. Viene chiesto un parere tecnico sull’emendamento alle dirigenti che, però, dichiarano di non poterlo dare in serata perché prima c’è la necessità di documentarsi. La Occhipinti, allora, decide di ritirare l’emendamento e dichiara di “rifarsi al parere generale”. Il sindaco dichiara: “Voglio evidenziare che pur di andare avanti si ritira l’emendamento. Sono contento, perché finalmente conoscerò il sindaco di Sortino. Pare abbia un grande carisma. Chiedo al presidente che cosa ci sia dietro”. Cutello dichiara: “Avendo letto i pareri favorevoli ci sentivamo rassicurati. Oggi, per noi, la convenzione andava bene così com’era. Chiedo cinque minuti di sospensione per approfondire l’argomento, visto quello che è stato detto”. I cinque minuti vengono accordati. Al rientro, Cutello dichiara: “Riteniamo che questa convenzione sia importante, ma vogliamo il parere tecnico sull’emendamento. Chiedo al consiglio di rinviare il punto”. Il presidente dichiara: “Si rinvia a quando ci sarà il parere tecnico sul punto, ma che venga fatta salva la votazione precedente”. Stamilla interviene: “Chiedo anche uno schema inerente ai costi e ai guadagli sulla figura del vice segretario. Voglio i pareri su tutta l’economicità della convenzione”. Il punto viene rinviato con 8 voti favorevoli e 6 astenuti. Vengono successivamente votati altri punti ma, sostanzialmente, non c’è discussione. A fine serata, una battuta del presidente del consiglio in merito alla professione del consigliere Stamilla, scatena le ire di quest’ultimo che praticamente urla a squarciagola al presidente: “Non si permetta di entrare nel mio ambito lavorativo!”. La seduta si chiude.