Non sarà, sicuramente, la settimana decisiva per l’amministrazione Piccitto, ma , di certo, sarà quella che darà indicazioni utili sul futuro della municipalità.
Il fatto più eclatante, che si ufficializzerà nella seduta del Consiglio Comunale di martedì 22 luglio, la prima di una lunga serie di riunioni del civico consesso dedicate al bilancio e agli atti propedeutici, è il passaggio di un consigliere comunale dalle file del Movimento 5 Stelle a quelle dell’Associazione Partecipiamo.
Un cambio di casacca che potrebbe anche essere ininfluente nell’attuale geografia dell’aula consiliare ma che trascina dietro di sé una serie di inevitabili considerazioni sul malessere che pervade i pentastellati ragusani, malessere ingigantito dalla assai carente comunicazione che lascia spazio alle illazioni più diverse, anche se, spesso, infondate.
Alla vigilia dell’importante appuntamento con lo strumento finanziario, la riduzione della maggioranza potrebbe non costituire elemento di preoccupazione, se non ci fosse anche la defezione del consigliere Manuela Nicita che passa al gruppo misto: qualche grillino mette in giro notizie allarmanti: un altro componente la maggioranza sarebbe pronto al trasloco in altra formazione politica. Verrebbe meno, di colpo, quella maggioranza dei numeri bulgari, provocatoriamente ostentata in consiglio come gesto di sfida, illusorio sarebbe contare sull’appoggio di quelle forze che si dichiararono alleate al ballottaggio, su cui ora convergono, appunto, i dissidenti.
A meno di corpose concessioni, unica strada per l’amministrazione sarebbe quella di pescare fra le opposizioni fra le cui file, pare, ci sarebbero elementi disponibili ad assicurare la governabilità per il bene della collettività, senza pretendere nulla in cambio, anche perché alle spalle molti non hanno strutture e uomini di partito da accontentare.
Il circus del Movimento pentastellato, more solito, non aiuta molto il Sindaco e i suoi assessori sul cammino della rivoluzione, ammesso che Piccitto voglia fare seriamente rivoluzione.
La comunicazione langue, quando viene prodotta sarebbe stato meglio evitarla.
Il metup, da nucleo fondamentale del movimento e di tutti i suoi appartenenti, anche amministratori, si è prima scisso, ora mostra segni evidenti di sfaldamento: in pratica è stato messo in aspettativa, perché, come spiega uno degli appartenenti, prima delle elezioni, c’era il tempo per incontri ed altro, c’era gente di buon senso che orientava, mitigava gli animi e portava avanti i buoni propositi.
Quando, per i tanti impegni dettati dalle cariche, è venuto a mancare l’impegno costante di chi è diventato sindaco, assessore o consigliere, era inevitabile un contraccolpo, essendo rimasti in pochi e con le idee poco chiare. Nulla di più che una normale vacatio di leadership, come avviene in tutti i partiti.
Resta qualcuno a gestire la piattaforma informatica che, automaticamente genera mail di espulsione dal movimento, come quelle che partono a seguito di un tot numero di assenze e declassano il Sindaco da attivista a simpatizzante. Notizie buone per i media ma non per l’opinione pubblica che ha votato per Federico Piccitto (in massa) e non per il Movimento (solo il 9 %).
Per il bilancio il gruppo consiliare ha diffuso un comunicato dove vanta il lavoro svolto che ha apportato punti fondamentali allo schema di massima approvato dalla giunta: novità sostanziale riguarda la creazione del ‘bilancio partecipato’ con l’appostamento di una congrua somma in un apposito capitolo, sul cui utilizzo sarà interpellata la cittadinanza, apporto invero non sottolineato dall’Assessore in conferenza stampa.
Gli altri punti inseriti, su proposta del gruppo consiliare, la ristrutturazione degli impianti sportivi con priorità, in termini cronologici, ai lavori che riguarderanno la palestra Bellarmino e quelli per il Campo Enal di via Archimede, e l’ampliamento, in termini di fruibilità, del campo di atletica di contrada Petrulli.
Proposte che possono essere considerate importanti se provenienti da chi si occupa dello sport e degli impianti in maniera attenta e appassionata, poca cosa se provenienti da un intero gruppo consiliare per l’ampio contesto di un bilancio preventivo dove ci sarebbero state, di certo, ben altre priorità che non quelle del Campo Enal già oggetto di recente riammodernamento.
In altro comunicato, il gruppo informa della encomiabile iniziativa di autoridursi le indennità (del 30% netto del gettone di presenza, spettante per la partecipazione alle sedute del Consiglio comunale e delle commissioni consiliari), da tempo annunciata ma non concretizzata per la contemporanea riduzione dovuta al patto di stabilità. Nessun cenno alle resistenze interne per l’adozione del provvedimento, nessun impegno per ridurre e ottimizzare i lavori delle commissioni, e in qualche caso anche del Consiglio, che, spesso, si trascinano in inutili e sterili convocazioni.
Tenerezza suscita, infine, l’appello per un dibattito costruttivo, in aula, sul bilancio che si ritiene indispensabile per la città, come strumento finanziario che possa contribuire a risollevare le sorti sociali ed economiche, di cui c’è necessità per far ripartire le attività di tutti, dai cittadini alle espressioni produttive del tessuto socio-economico ragusano. Magari fosse tutto vero !
L’auspicio per un confronto in aula oggettivo e spedito, senza strozzature del dibattito e per il pluralismo di espressione, alla luce delle precedenti esperienze, non sembra eccessivamente sincero.
Piuttosto preoccupa il perdurante silenzio delle opposizioni sullo strumento finanziario, che non fa presagire nulla di buono per i tempi del dibattito. Ma non ci sono eccessivi timori, nella consapevolezza che le minoranze restano, salvo sparuti casi, opposizione da salotto, che va a letto presto, con pochi emendamenti e, purtroppo, con la malcelata consapevolezza dei numeri bulgari contro cui nulla si può, almeno fino a quando ci sono.