Non è certo ma molto probabile. Questi i risultati della spending review applicati alla Polizia di Stato. Se il progetto di Roma dovesse realizzarsi verranno chiusi, in tutta Italia, 11 commissariati. Per la Polizia stradale vi sarà la soppressione di 2 compartimenti, 27 presidi minori e l’accorpamento di 6 presidi. Per la Polizia ferroviaria, gli effetti saranno la soppressione di 73 posizioni tra sottosezioni e posti Polfer. La Polizia postale chiuderà 73 sezioni provinciali; mentre quella di Frontiera sopprimerà 2 zone di competenza e 10 presidi minori. La circolare prevede anche la soppressione “di tutte le 50 squadre nautiche, di 4 squadre sommozzatori, di 11 squadre a cavallo e di 4 nuclei artificieri”. Nonché “della scuola per i servizi di Polizia a cavallo di Foresta Burgos”.
Tra i 73 presidi della Polizia postale vi è quello di Ragusa. Neanche una settimana fa abbiamo trattato delle trappole che si celano in internet e di come i ragazzi tra gli 11 e i sedici anni siano le principali vittime. Pedofili, furti di identità, cyberbullismo e baby squillo sono una realtà drammatica della rete, sono una realtà anche a Ragusa.
Le operazioni che coinvolgono la Polizia postale non vengono pubblicizzate, gli argomenti sono troppo delicati e questo è un piccolo centro, ma non per questo bisogna pensare che qui, per questi agenti, non ci sia lavoro. Una settimana fa, il sovrintendete Carpenzano, agli alunni della scuola Maria Schininà, raccontava come, neanche un anno fa, ha arrestato un pedofilo veneziano, che stava provando a circuire una bimba ragusana di appena 9 anni. Ma non solo questo, gli episodi di cyberbullismo nelle scuole medie della provincia sono ormai diventati una costante, come le adolescenti, e parlo di Ragusa e non dei fatti di Roma o Milano, non hanno alcun timore e o pudore a vendere le proprie foto nude o durante l’atto sessuale, magari consumato nei bagni della scuola, il tutto per una ricarica telefonica. Al di là di qualsiasi moralismo questi fenomeni vanno contrastati perché frutto di una “tenera” ignoranza che non sa i rischi in cui potrebbe incappare. Bene, tutto questo è il lavoro degli agenti della Polizia Postale, che prima di reprimere controllano, vigilano ed informano. Una garanzia che perderemo non appena chiuderanno la sezione di Ragusa, questo è l’ennesima prova di come questo territorio non è garantito da nessuno, di come ci stanno svendendo per fare un po’ di cassa, il tutto naturalmente nell’assoluta indifferenza delle nostre autorità, delle nostre istituzioni e dei nostri politici.