Dopo cinquanta anni, Ted Neely, carismatico protagonista di Jesus Christ Superstar di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, che riuscì a imporre una figura estremamente umana di Gesù, passa il testimone al nostro Lorenzo Licitra, nuovo Gesù dell’opera rock
Di tutte le versioni teatrali, con il maggiore successo si rivela quella del regista Massimo Romeo Piparo, che festeggia 30 anni, applaudita da oltre 2 milioni di spettatori.
Dopo il successo al Sistina Chapiteau di Milano, lo spettacolo dal 20 marzo sarà al Teatro Sistina di Roma, dove resterà in scena fino alla Santa Pasqua.
Il ruolo di Gesù affidato al trentatreenne ragusano Lorenzo Licitra, cantautore già vincitore di X-Factor nel 2017.
Accanto a lui, nel cast, la popstar internazionale Anggun (tre dischi di platino con la popolarissima hit Snow on the Sahara e numerose collaborazioni da Zucchero e Bocelli a Peter Gabriel) che interpreta Maria Maddalena
Sul palco anche l’eccezionale Feisal Bonciani nel ruolo di Giuda e il rapper Frankie Hi-Nrg MC nel ruolo di Erode. Con loro l’orchestra dal vivo e ben 30 artisti in scena.
Nella versione di Piparo, ad ognuna delle 39 frustate ordinate da Pilato corrisponde l’immagine di un dramma contemporaneo, dall’Olocausto alle Torri Gemelle, per arrivare in questa versione alla guerra in Ucraina, alla morte di Navalny sino alle bombe su Gaza. È terribile che ogni volta il regista debba aggiornare gli orrori del mondo con nuove immagini – sottolinea la cantante -. Gesù è il simbolo, lui prende su di sé tutti i nostri peccati».
Lorenzo Licitra interpreta Gesù con partecipazione e gran voce, è un cattolico fervente. «Io sono credente e interpretare Gesù a 33 anni calza a pennello – spiega -. Raccolgo l’eredità di Ted Neely che da 50 anni porta avanti una figura di Gesù così umana. L’idea di poter interpretare questo personaggio, soprattutto da credente, è una grande responsabilità, c’è voluta una buona dose di coraggio e di inconsapevolezza. Ma in queste cose è il cuore che comanda e di questo musical sono innamorato».
Un ruolo che Licitra ha definito difficile, coraggioso, perentorio e austero ma che ha affrontato sostenuto dalla fede che ha coltivato sin da giovanissimo: la fede per Salvatore Licitra arriva dalla famiglia, ma anche da un percorso personale.
«I miei sono molto credenti e mi hanno indotto a una vita cristiana, frequentando il catechismo e la messa. Negli anni poi ho sviluppato il rapporto con Dio – spiega l’artista che porta sempre al collo un rosario di legno che arriva da Medjugojre -. Amo quel posto, ci sono stato tante volte, anche un Capodanno da solo, era bellissimo.
E mi sono innamorato di quello che ha questo luogo, quella pace. Medjugojre è una piccola oasi di serenità personale, ognuno di noi ne ha bisogno».
Licitra ricorda anche l’incontro con Giovanni Paolo II. «Da bambino ho cantato per papa Wojtyla con il nostro Piccolo coro di Ragusa che era collegato al Piccolo Coro dell’Antoniano. La figura di questo Papa curvo, anziano e malato mi colpì. Lo vidi da vicinissimo ed ero emozionatissimo».
Cinquant’anni dopo cosa ci dice Jesus Christ Superstar? Risponde Licitra: «Ci dice sempre la stessa cosa. Nonostante Gesù sia vissuto 2000 anni fa in un mondo molto diverso, però ci mostra una umanità che ancora oggi possiamo ritrovare nel quotidiano, nel bisognoso, nel vicino. Nel dare un consiglio, quell’aiuto che è fondamentale e può cambiare la persona. La musica è una carezza in più».