Agricoltura, dal governo regionale via libera alla norma su raccolta e commercializzazione dei tartufi. Sammartino: «Regole certe a tutela dei nostri prodotti»
Disco verde dal governo regionale al nuovo regolamento che dà attuazione alla legge regionale 35/2020 che regolamenta la raccolta, la coltivazione e il commercio dei tartufi siciliani e la salvaguardia degli ecosistemi tartufigeni.
«Una buona notizia per tutta la filiera del tartufo locale, prodotto d’eccellenza del territorio – dichiara l’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino – La regolamentazione della produzione del tartufo attraverso regole certe ci consentirà di tutelare e valorizzare il prodotto siciliano e dare nuova linfa al rilancio del comparto».
La legge mette ordine e fissa le regole per il rilascio delle attestazioni di riconoscimento delle tartufaie controllate o coltivate. Vengono inoltre fissati criteri e modalità per l’esercizio della ricerca e della raccolta dei tartufi: per ottenere l’autorizzazione a queste attività e alla commercializzazione sarà obbligatorio un tesserino di idoneità, sia per l’esercizio amatoriale che professionale, conseguibile con il superamento di un esame. La norma mette nero su bianco anche le prescrizioni tecniche per la costituzione di nuove tartufaie e il riconoscimento di quelle controllate.
Commenta l’on.le Dipasquale, padre della legge:
“È arrivato oggi dalla Giunta regionale siciliana il via libera al regolamento d’attuazione della legge 35/2020, recante “Norme in materia di raccolta, coltivazione, commercio e tutela del consumo dei tartufi nella Regione Siciliana”, dopo appena tre anni e tre mesi dall’approvazione della norma all’Assemblea Regionale Siciliana. Era ora!”.
Lo dichiara l’on. Nello Dipasquale, parlamentare regionale del Partito Democratico all’ARS e primo firmatario del ddl 496/2019 dal quale, appunto, si è arrivati alla legge 35/2020.
“La legge è stata approvata e pubblicata in Gazzetta Ufficiale a dicembre del 2020 – commenta Dipasquale – ma per darle completa attuazione mancava solo l’approvazione del regolamento per colmare un vuoto legislativo.
Lo scopo è quello di tutelare questo prodotto di Sicilia che è presente in tantissime aree dell’isola, un’altra delle tante eccellenze della nostra terra e per le sue caratteristiche organolettiche il tartufo siciliano ha ben poco da invidiare ad altri funghi pregiati ed esiste una fetta di mercato che già lo conosce e lo apprezza.
Il regolamento approvato dalla Giunta regionale consentirà adesso di dare certezze a un settore che vedeva la propria esistenza a rischio soprattutto a causa della raccolta indiscriminata”.
“Con il regolamento, tra i diversi aspetti affrontati – spiega il parlamentare ibleo – sono stabiliti criteri e modalità per la ricerca e la raccolta dei tartufi, come per esempio superando un esame il rilascio di un tesserino di idoneità, amatoriale o professionale. Inoltre, vengono chiarite anche le prescrizioni tecniche per la costituzione di nuove tartufaie e il riconoscimento di quelle controllate”.
“Ringrazio l’assessore Sammartino – conclude Dipasquale – per aver portato a conclusione un iter relativamente semplice che attendeva da troppo tempo”.