Si è celebrato ieri sera il consiglio comunale straordinario convocato per parlare dei “fatti relativi alla notte del 24 giugno”, ovvero l’incendio che si è sviluppato in seguito ai fuochi pirotecnici in onore di San Giovanni Battista. Assenti i consiglieri Brullo, Monreale e Salvatore Occhipinti. Presente la giunta al completo.
Tante le domande poste al sindaco da tutti i gruppi d’opposizione. Quelle più importanti, riprese da tutti i consiglieri che sono intervenuti, sono state: perché si è scelto quel luogo rispetto a quanto indicato dal verbale della Commissione Tecnica Provinciale del 2012? Perché il sindaco ha firmato l’ordinanza? Perché il sindaco ha preferito affidare un messaggio a Facebook piuttosto che convocare una conferenza stampa? E molte altre ancora. Il sindaco Vito Fornaro ha preferito relazionare ribadendo sostanzialmente quanto già aveva affidato alla sua pagina Facebook . Le risposte tanto attese, comunque, non ci sono state. Non sono mancati i diverbi, anche accesi, compresi quelli ormai noti fra il presidente Paolo Battaglia e il consigliere Luigi Stamilla, tanto da far pensare che la questione sia ormai personale.Oltre a discutere dell’argomento all’ordine del giorno, sono state toccate anche altre importanti questioni, sia presenti che passate. Il pubblico era quello delle grandi occasioni.
La prima a prendere la parola è il consigliere Laura Picone (articolo 4) che legge un’interrogazione presentata dal suo gruppo. Inoltre, aggiunge: “Vorrei porre l’attenzione anche su due questioni. Nel verbale della Commissione Tecnica Provinciale del 2012 viene fatto espresso divieto di usare i siti di San Giorgio e Borgo Cuba perché a rischio incendio. Mi sorge un dubbio: l’italiano ha un senso? Il sindaco legge e non capisce? Oppure si eleva al di sopra della legge? O magari qualcuno scrive le ordinanze e poi lui solo le firma? Qui si bypassa la legge e si gestisce la cosa pubblica in maniera superficiale. Pur di ingraziarsi una parte di elettorato si scende a patti col diavolo. Questo come lo definisce? Sarebbe dimostrazione di intelligenza politica e umiltà farsi da parte e rassegnare le dimissioni. Cosa che sappiamo non farà mai”.
Successivamente è la volta del consigliere Luigi Stamilla (Cambiare per Crescere) che si sofferma su una questione formale: “Sono ormai rassegnato all’andazzo di questo consiglio. Abbiamo fatto un consiglio richiesto solo da due consiglieri in contrasto con il regolamento. I motivi di urgenza, inoltre, si votano all’inizio. In base a cosa si convoca un consiglio solo su richiesta di due consiglieri? Questo consiglio è solo voler lanciare fumo negli occhi”. Il consigliere Stamilla cerca anche di tornare sull’argomento approvazione del consuntivo (bocciato durante lo scorso consiglio) ma il presidente Paolo Battaglia lo frena e scoppia l’ennesimo alterco –siparietto. Giuseppe Nicastro (Lista Salvatore Nicosia) prende la parola: “Da un punto di vista formare il consigliere Stamilla ha ragione. Ma mi sembra quasi un volersi togliere dall’imbarazzo del dibattito. Se non è questo un argomento urgente, quale altro potrebbe essere? Allora che facciamo, stiamo a casa e restiamo zitti?”. Viene chiesto il parere alla segretaria comunale, Maria Grazia D’Erba: “Il fatto che nessuno dei consiglieri abbia obiettato fa pensare che tutti siate d’accordo”. Stamilla, però, ribatte: “Non c’è nessun imbarazzo. Abbiamo convocato un consiglio per fare un comizio al Comune”. A questo punto, prima di andare oltre, viene votata la procedura d’urgenza, così come era stato sottolineato da Stamilla.
Unico astenuto, il consigliere Giovanni Vivera (Forza Italia) che prende anche la parola subito dopo e attribuisce al fato lo scoppio dell’incendio: “Voglio dare una lettura diversa rispetto a quanto accaduto. Intanto ringrazio tutti quelli che hanno operato per spegnere l’incendio. Ma non è stato poi così grave. I giornali e le opposizioni hanno dato enfasi particolare all’evento. A volte può capitare che gli incedi scoppino a causa del clima: puoi anche essere in un sito ritenuto sicuro ma il clima influisce”.
Inevitabili gli interventi a ruota degli altri consiglieri che accusano Vivera di minimizzare l’accaduto. Picone dichiara: “L’anno scorso c’è stato un principio d’incendio. Quest’anno ancora di più. Che cosa dobbiamo aspettare, di andare sulla stampa nazionale? Perché, visti i cambiamenti climatici, non sono stati predisposti sul posto i soccorsi?”. Antonella Occhipinti (PD), pone l’accento anche su altre questioni: “Il 27 giugno mi sono recata negli uffici del Comune e ho richiesto i verbali della Commissione Tecnica. Ci sono state delle resistenze da parte dell’ufficio, forse sono state indotte, non so. Dal verbale della Commissione Tecnica Provinciale si evince che la stessa ha ritenuto di non ritenere idonei i siti del 2006, ovvero San Giorgio e Borgo Cuba. Il verbale prevede solo piazzale San Vito per la moschetteria e il campo sportivo di Gulfi per i fuochi. Bisogna tenere conto delle modiche del 2012 e il verbale non lascia spazio a interpretazioni. Le giustificazioni che ho sentito in questi giorni sono vane e offensive per l’intelligenza, comprese le accuse di sciacallaggio. Il sindaco, invece di fare un comunicato o una conferenza stampa, scrive un post su Facebook. Ancora oggi non si riescono a capire le motivazioni di un atto autorizzatorio che ha permesso questo evento. Come e perché è stata fatta una cosa così scellerata? Che cosa voleva dimostrare? Di essere più coraggioso rispetto ai suoi predecessori? Oppure raggiungere più consenso? Chi ha fatto questo ha fatto un danno e perciò va punito. Dov’è la copia dell’autorizzazione? Io mi rivolgo ad ogni singolo componente della giunta e del consiglio che appoggia il sindaco: il silenzio assordante di questi giorni vi rende complici e poco credibili. Non si fa altro che scaricare le responsabilità su chi vi ha preceduti o sull’opposizione. Il fatto che non ci siano stati danni gravi a persone non è una giustificazione. E’ doveroso ringraziare chi ha messo a repentaglio la propria vita. Condanniamo vivamente la superficialità di chi amministra. Si prenda la responsabilità politica e chieda scusa alla città”.
Cutello prende la parola: “Mi scuso con i presenti se il mio intervento non sarà divertente come quello di Vivera. Vivera ha la capacità di far ridere, può calcare un palcoscenico non politico, ma comico. Riesce sempre a strappare un sorriso. A Vivera voglio ricordare una cosa visto che si minimizza: un incendio non brucia solo alberi, ma potenzialmente poteva causare danni alle persone. Dobbiamo solo ringraziare i soccorritori che non sia accaduto il peggio. Ho l’amaro in bocca per essere stato definito uno sciacallo politico. Le opposizioni si sono limitate a fare da organo di controllo. Nonostante tutti i giornali ne parlassero, la dichiarazione del sindaco è stata data solo su Facebook. Fare un post su Facebook e non dare la possibilità alle opposizioni di rispondere, non è corretto. Perché non è stata fatta una conferenza stampa? Vedendo il sorriso del consigliere Pastorello, vorrei ricordarle che lei ha messo la faccia sul programma: vuol dire che già allora disconosceva le tematiche ambientali?”.
Vivera, risponde: “Oggi la politica è diventata noiosa. Il messaggio deve passare in modo diverso. Il mio intervento non voleva minimizzare, ma era un modo per riflettere in maniera diversa. Non faccio il comico, non ho la stoffa, è solo perché il messaggio passa di più con l’ironia. Gli incendi ci sono stati sempre, è inutile andare ad impelagarsi in questioni ambientali”. Vivera non rinuncia alla battuta: “Stiamo più attenti, ma gli incendi ci sono stati sin dall’era glaciale”. Nicastro, prende la parola: “Sarebbe stato auspicabile che sindaco e amministrazione si dimettessero. Ma sapevo che erano parole al vento. Notiamo comunque parole di arroganza. Quasi quasi la colpa è nostra. Non è lecito chiedere? Chi pagherà i danni? Il sindaco? Ci sono responsabilità anche di altri? E’ un avvoltoio un consigliere che fa domande? Io dico che il principale responsabile è il sindaco, in quanto ha preso una decisione in contrasto con la Commissione Tecnica da lui richiesta. Perché il sindaco ha voluto fare questo? Le pressioni sono molteplici, soprattutto da chi organizza le feste che ritengono i fuochi indispensabili. Negli ultimi anni del mio mandato, qualcuno di questi rappresentanti dei comitati mi ha detto: “Speriamo che il prossimo sindaco abbia le palle”. Questa dimostrazione di virilità ha portato a questi risultati. Quando ho realizzato il campo di San Vito, ho tagliato tre pini ed è successo di tutto”.
Per maggiore completezza d’informazione e per facilitare la lettura degli articoli, è stato deciso di suddividere il consiglio di ieri sera in due parti: la prima parte riguarda i primi interventi dell’opposizione. La seconda parte, invece, riguarda la relazione del sindaco Vito Fornaro e le altre questioni affrontante durante la serata.