Subito dopo gli interventi dei consiglieri d’opposizione, il sindaco Vito Fornaro prende la parola e legge al consiglio una relazione confermando quello che già aveva scritto precedentemente su facebook e aggiungendo altre accuse nei confronti dell’opposizione. Dura, naturalmente, è stata la reazione dei consiglieri che hanno criticato aspramente la relazione e hanno anche notato che il sindaco, sostanzialmente, non ha voluto dare ulteriori risposte.
Vito Fornaro dichiara in aula: “Il contenuto del consiglio di stasera era prevedibile. Legittima è stata l’indignazione dei cittadini ma non intendo spostarmi da ciò che ho già dichiarato. Sono in corso ulteriori indagini. Ringrazio soprattutto i soccorritori. E’ evidente che ciò ha stimolato le vendette delle opposizioni che vogliono estromettere il sindaco. L’interesse politico è sostituito al bene comune. State perdendo tempo, avete messo in atto solo sciacallaggio politico. E a ragion venduta. La prova è la convocazione straordinaria del consiglio e la richiesta dei biglietti aereo di giorno 26. Ero a Roma. Il presidente mi ha chiesto di presentare la documentazione per “espletamento del mandato elettorale”. Cosa vuole insinuare? Che volevo sfuggire al consiglio? Quest’azione non è sciacallaggio politico? Le do i due biglietti, anche quello del treno e dell’albergo”.
A questo punto il sindaco prende le carte ma il presidente lo ferma: “Me li hanno già consegnati stamattina. Non li ho chiesti per verificare se lei era a Roma, ma per altri motivi che non posso dire in consiglio. Le farò una relazione scritta”. Ma il sindaco, ribatte: “Può chiamare anche la reception. Il consigliere Nicastro dimentica che per i fatti criminosi di Roccazzo non è stato convocato consiglio straordinario. Il tutto si unisce ad un chiaro disegno: buttare giù l’amministrazione. Tutto per far ritornare alla guida della città i vecchi amici. Potevate portare in consiglio delle proposte. L’alleanza che avete consolidato è patetica e diabolica. Lavorate, piuttosto, per il bene della città. Non vi concederò quello che volete da me. Dovreste passarvi voi la mano sulla coscienza. Parlate come ambientalisti incalliti, ma chi ha fatto l’accordo con la Panter Eureka? L’interesse era quello di avere delle royalty. Vogliamo parlare dell’ex hotel La Pineta? Avete acquistato un bene che chissà quando finiremo di pagare. Avete fatto bene a mettervi insieme perché condividete le stesse cose. Desidero ringraziare i miei “complici”, come li avete chiamati, visto che sono stato messo alla stregua di Nerone”.
Dopo la relazione del sindaco, il presidente subito ribatte: “Non ho sentito delle riposte”. Il sindaco: “Non posso rispondere”. Scoppia un alterco fra il presidente e il sindaco che alla fine conclude: “Risponderò alla vostra interrogazione per iscritto”. Ma il presidente non è soddisfatto: “Lei parla di tutto e attacca, fa un intervento ma non dà risposte. Lei lo deve ai cittadini”. Ma il sindaco ribatte: “All’interrogazione rispondo per iscritto. Rassegnatevi”.
Prende la parola Antonella Occhipinti: “Voglio ricordare che gli stessi consiglieri che accusa di fare ostruzionismo sono gli stessi che hanno messo il Comune nelle condizioni di risparmiare circa 100 mila euro per la soppressione dell’ufficio del Giudice di Pace. Oggi ci accusa che noi non lavoriamo per la città? Il consigliere Cutello ha sollevato lo scorso consiglio la questione dell’illuminazione. E ricordo che il fautore dell’acquisto dell’hotel La Pineta è stato il più accanito sostenitore della sua campagna elettorale”.
Chiamato in causa, Cutello dichiara: “L’indomani ho ricevuto una telefonata dove mi si diceva che l’illuminazione è stata riattivata. Non ho vergogna a ringraziare. Non posso essere accusato di ostruzionismo o di non fare proposte”. Stamilla, interviene: “Sulla questione del giudice di pace vorrei dire che è stato un concatenarsi di eventi. Non è stato merito vostro”. Ma Stamilla non fa in tempo a finire: le opposizioni, infatti, rumoreggiano e invitano il consigliere a tacere.
Viene ripresa anche la questione della posta PEC del protocollo: Occhipinti e Terlato, infatti, sostengono di essere andate al protocollo il giorno dopo essere state smentite dalla dirigente. Occhipinti, infatti, dichiara: “Il dipendente mi dice di non avere la password. E anche avendola non l’ha mai usata e mai aperta”. A questo punto scoppia un piccolo diverbio fra Occhipinti e Vargetto.
Nicastro, accenna anche ad un’altra importante questione che probabilmente verrà discussa nei prossimi consigli: “Il sindaco si atteggia a verginella nei confronti degli ex amministratori. Ma sullo SPRAR l’autorità di vigilanza per i contratti pubblici ci ha dato ragione su almeno 4 punti. Ci propone l’ARO e siamo felici di aver rifiutato perché era diretto da un assessore del Comune di Ragusa che poi è stato cacciato. Non c’è nessuna alleanza con gli altri gruppi, ma solo la comune convinzione di un’amministrazione fallimentare. La vicenda dell’incendio dimostra arroganza. Si voleva solo che il sindaco porgesse le sue scuse”. Infine, il consiglio si chiude con una dichiarazione del presidente: “Lei non ha risposto alle domande, ha solo fatto accuse. Non le fa onore”.